Decisione a sorpresa di Donato Toma che, dopo essersi trasferito al terzo piano di via Genova, negli uffici del commissario alla Sanità, si è dimesso dall’incarico. Tutti i pronostici erano per una sua permanenza nella carica, almeno fino ad una decisione del Governo Meloni, che lo avrebbe potuto sostituire con Roberti. Invece Toma ha preferito anticipare i tempi ed evitare quello che sarebbe potuto sembrare un “licenziamento”. Perciò le dimissioni, che hanno spiazzato tutti: politici ed osservatori.
Le cause, stando alle sue stesse dichiarazioni, sarebbero da collegare alla mancata autorizzazione all’Asrem a pagare l’extra budget agli operatori privati della sanità, in sostanza tutti, ad eccezione di Gemelli e Neuromed, che hanno il contratto con la Regione e non con l’Asrem.
Sarebbe stato troppo per Toma, la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sua pazienza e così avrebbe deciso di togliere il disturbo anzitempo.
A questo punto è scontata la nomina di Roberti da parte del Consiglio dei Ministri, anche se ci sono voci insistenti su una sua rinuncia in favore di Bonamico, che passerebbe Commissario e, a quel punto, bisognerebbe individuare un nuovo sub. Ma questo sarà materia di discussione nelle prossime ore, forse già oggi, visto che Roberti è a Roma, dove farà il suo esordio nella conferenza Stato-Regioni.
Intanto a Termoli il consiglio comunale affronta proprio questa mattina la sua incompatibilità all’incarico da sindaco, dopo l’elezione a governatore.