Il Rapporto Regionale PMI 2023, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con UniCredit e pubblicato ieri, approfondisce la struttura e l’evoluzione dello stato di salute delle piccole e medie imprese italiane da una prospettiva territoriale.
Il rapporto analizza i conti economici delle circa 160mila PMI italiane, basandosi sui dati di consuntivo del bilancio 2021 e offrendo stime per il 2022, attraverso i modelli predittivi economico-finanziari di Cerved.
I dati mettono in evidenza i diversi impatti sui sistemi di PMI territoriali degli shock sequenziali che negli ultimi anni hanno colpito il nostro sistema economico (pandemia, guerra in Ucraina e crisi energetica, per esempio).
A livello nazionale si stima una sostanziale tenuta del fatturato con un incremento pari al +2,4% rispetto al 2019 e con rallentamenti più significativi nelle zone del Centro-Sud che lasciano ipotizzare un incremento del divario strutturale tra sistema produttivo settentrionale e meridionale.
Il peggioramento della congiuntura genera impatti anche sulle abitudini di pagamento delle PMI: i mancati pagamenti sono attesi in rialzo del 4,3% a livello nazionale; tuttavia, i valori più elevati si registrano nel Mezzogiorno (39,6%; +5,8% su base annuale) e nel Centro (32%; +2,9% sull’anno).
Per quanto riguarda il Molise si rilevano alcune interessanti peculiarità: nella regione si è avuto infatti il maggior incremento, in termini percentuali, di natalità di PMI (+10%) nel 2021, rispetto al dato nazionale, che si attesta al 4,2%, in valore assoluto. Il dato cambia sostanzialmente se si guarda alle nuove nascite di società di capitali non semplificate. Nel 2022 siamo a -13,9%, che si raffronta con la media italiana di -10.1% e del Mezzogiorno pari a -10,2%. La percentuale di nuove “vere società di capitali” nel Molise si attesta al 48.4% contro la media nazionale del 60.4% e del 51% del Mezzogiorno.
Interessante è la crescita dell’indice di redditività, che nel 2007 era del 3,4%, mentre del 2022 è del 13,4. Anche al netto degli effetti inflattivi, l’indice supera comunque sia il dato nazionale, che si attesta al 11.4%, sia quello del Mezzogiorno al 12,2%
Va rimarcato, però, il valore negativo del costo dell’indebitamento, che in Molise è di oltre un punto percentuale più alto della media nazionale. Non possiamo comunque non notare che la differenza con il dato nazionale e quello del Mezzogiorno è in miglioramento rispetto al 2019, passando da 2.5 ad 1.3.