Serve un cambio netto alla guida della Regione per scrivere un’altra storia per il Molise e riformare anche il Trasporto pubblico locale, quindi garantire il diritto allo stipendio per gli autisti e quello alla mobilità per i molisani. Ne abbiamo avuto ennesima conferma dopo l’incontro di ieri sera con i lavoratori del Tpl, in una riunione organizzata dal sindacato Cisal Faisa Molise che ringraziamo per l’invito.
È a causa di una gestione completamente miope del centrodestra se oggi si assiste al progressivo isolamento dei nostri territori, complice la situazione inaccettabile che vivono sulla propria pelle tanti lavoratori del settore.
Una situazione addirittura peggiorata dopo anni di indifferenza del centrodestra. Lo stesso che oggi, ricandidato in blocco alle prossime elezioni regionali, ha il coraggio di propagandare false promesse e annunciare fantomatici investimenti per milioni di euro. Ma la verità è che un futuro diverso è possibile solo se le risorse che arriveranno saranno spese bene. In tal senso, è la storia a parlare: chi ha governato questa regione, ha già fallito.
Basta ricordare che il servizio di trasporto su gomma è affidato in proroga e senza gara a 28 aziende concessionarie dal 2011, per un costo totale di circa 35 milioni di euro l’anno: un sistema antieconomico e inefficiente che danneggia decine di famiglie, scoraggia i viaggiatori e non permette alle stesse aziende di crescere. Un sistema che di fatto garantisce gli interessi di pochi e blocca il progresso del Molise per quanto riguarda i mezzi, le fermate, le corse, il pagamento degli stipendi, la trasparenza, il monitoraggio e l’integrazione con il trasporto ferroviario che, è bene ricordarlo, è fermo da anni a causa degli interventi per l’elettrificazione. Con notevoli disagi per i cittadini e con il capoluogo di Regione che non è raggiungibile in treno da Roma o Napoli ormai da tempo.
Siamo convinti che le cose possano e debbano cambiare. La prima cosa da fare, dal prossimo 27 giugno, è ristabilire la legalità, liberare questa terra dai conflitti di interessi e mettere subito al sicuro gli autisti del Tpl con nuovi contratti ponte. Dopodiché, occorre avviare un percorso di riforma radicale del settore: bisogna passare al gestore unico anche mediante la costituzione di una società pubblica. Così possiamo adattare concretamente l’offerta al territorio, garantire i diritti di lavoratori e viaggiatori, monitorare la qualità dei servizi, rinnovare il parco mezzi e assicurare una maggiore trasparenza contabile.
Il Molise merita un orizzonte nitido e comune, oltre che un servizio di Trasporto pubblico locale migliore e più equo per la collettività.