Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che “in questi 20 giorni si disegnano i prossimi 20 anni del Molise” omettendo, però, un piccolo particolare: se la maggioranza dei molisani sceglierà di ridare fiducia ad un centrodestra che ha fallito su tutta la linea, il Molise rischia di chiudere i battenti ben prima dei prossimi 20 anni, almeno come regione autonoma.
La gita elettorale di Matteo Salvini in Molise è l’ennesima dimostrazione del fatto che il centrodestra stia cercando di spaccare in due la regione, spostando l’attenzione dai temi e alimentando una assurda contrapposizione tra Campobasso e Termoli. Ma non è, e non deve essere così. Il voto del 25 e 26 giugno rappresenta l’ultima opportunità concreta per lasciarsi alle spalle il passato politico di questa regione e scegliere il futuro, per risollevare le nostre aree interne e salvaguardare la nostra autonomia.
Matteo Salvini e Michele Marone, suo consulente giuridico nonché consigliere comunale, già assessore regionale di Toma, hanno dimenticato infatti il basso Molise, in particolare Termoli che rappresenta uno snodo cruciale in termini di infrastrutture. Basti pensare alla A14, o anche al raddoppio ferroviario Termoli-Lesina, raddoppio ancora fermo che pare non rientrare proprio nei pensieri del Ministro. Ma non solo, perché ci sarebbe da capire cosa ne pensa questo Governo di centrodestra e lo stesso Salvini anche per quanto riguarda la Diga del Liscione, un’opera strategica che andrebbe attenzionata e migliorata, così come per il Porto di Termoli, il Piano regolatore portuale, il dragaggio sicuro, l’ampliamento e lo sviluppo dell’infrastruttura per attrarre da un lato il traffico crocieristico, dall’altro per favorire un raccordo intermodale con rete autostradale e ferroviaria.
Soprattutto, ci sarebbe da capire come mai neanche una parola sia stata spesa circa la posizione favorevole e possibilista riguardo al nucleare che Marone e Salvini non hanno mai velato finora. Anche perché è cosa nota che il centrodestra abbia intenzione di puntare sul nucleare. E il consulente giuridico del Ministro, lo scorso settembre, non escludeva l’ipotesi di valutare la nascita di una centrale proprio a Termoli.
Insomma, a quanto pare, l’idea di questo centrodestra è quella di distruggere completamente il turismo e l’indotto economico che ne deriva per il basso Molise e la città di Termoli. I molisani non meritano le solite, banali promesse da campagna elettorale, ma meritano rispetto e un orizzonte nitido e comune che il centrodestra non può offrire.