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Comparto montagna, Primiani (M5S): “Servono soluzioni strutturali, non solo spot elettorali”.



La Giunta regionale, a scadenza di mandato, sembra essersi finalmente accorta dell’esistenza di un intero comparto, dimenticato da cinque anni a questa parte: quello della montagna. La notizia dello stanziamento di 900 mila euro in favore di Funivie Molise, società partecipata della Regione, è solo l’ennesima prova del fatto che avevamo ragione fin dall’inizio: Campitello e Capracotta meritano di essere valorizzati e promossi. Ma è vero anche che meritano interventi strategici e lungimiranti, non solo provvedimenti spot che arrivano a ridosso delle scadenze elettorali.

Si chiama “Montagna Molise” il progetto varato dalla Giunta regionale presentato in pompa magna, a meno di due mesi dalle prossime elezioni. I fondi, sostanzialmente, saranno destinati alla realizzazione di eventi, incontri culturali, manifestazioni artistiche e sportive, al fine di rendere i comprensori attrattivi non solo d’inverno, ma anche d’estate.

Il dato è uno: a questo risultato, importante sotto il profilo delle risorse stanziate, discutibile invece dal punto di vista degli obiettivi che il centrodestra intende raggiungere, si arriva dopo anni di impegno profuso dai banchi dell’opposizione per la ripartenza dei nostri comprensori sciistici vessati dal Covid, dalla carenza di neve, ma anche dall’incapacità dei vertici regionali di programmare attentamente gli interventi di manutenzione agli impianti, i bandi per la gestione delle strutture e le misure per slegare il comparto dalle condizioni climatiche, allo scopo di renderlo un volano di sviluppo per aree vaste come quelle del Matese e dell’alto Molise.

Ma il dato è anche un altro: la meta della destagionalizzazione è ancora lontana, e non si raggiunge con interventi che rischiano di restare confinati ad un’unica stagione, neanche a farlo apposta quella che cade a ridosso delle elezioni regionali. Le istituzioni, invece, devono saper anticipare i cambiamenti e tramutarli in nuove opportunità. Il primo passo da compiere, quindi, è diversificare l’offerta, ma per farlo servono investimenti specifici per puntare in maniera concreta e decisa su attività sempre più varie, dallo snowboard alla mountainbike, lavorando per attrarre escursionisti e camminatori, scialpinisti e famiglie in gita lungo i sentieri. Per farlo, utilizziamo i Fondi di sviluppo e coesione, i Fondi di sviluppo regionale e parte delle risorse legate al Pnrr che, tra l’altro, erano i punti contenuti in una proposta a mia prima firma che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità già nel 2021.

Servono soluzioni strutturali e multi-comparto, che integrino l’offerta turistica con la valorizzazione delle tradizioni locali e con il sistema viario regionale e interregionale. Inoltre, serve investire sul trasporto pubblico creando maggiori connessioni tra ferrovia e autobus verso i paesi interni. Per le stazioni montane significherebbe collegamenti con cui incrementare il turismo in tutti i periodi dell’anno, condizione necessaria per frenare lo spopolamento e ricominciare a pensare alla montagna come condizione di vita permanente.

L’obiettivo, da questo punto di vista, non può dirsi raggiunto. Il Molise non può continuare a compiere pochi e piccoli passi avanti ogni cinque anni, per poi tornare indietro per i cinque anni successivi. Serve programmare, con la cooperazione di tutti gli stakeholders, un piano straordinario per lo sviluppo del Comparto Montagna. Per farlo serve uno switch culturale non più rinviabile, che passa necessariamente per un rinnovo totale della classe dirigente regionale.

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