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Verso le Regionali: Centrodestra è ora di muoversi! L’attuale situazione di forti divisioni interne rischia di sfiduciare gli elettori ancora prima di partire. PD-5Stelle l’accordo fondato solo sulla voglia di potere.



Il Consiglio Regionale tenutosi lo scorso 7 Marzo come noto è stata l’ultima riunione ordinaria dei lavori per i Consiglieri Regionali del Molise di questa Legislatura, la XIIma dalla nascita della nostra Regione.

Iniziata nel 2018, l’attuale consiliatura, ha visto uscire vincente dalle urne la coalizione di Centrodestra assegnando a Donato Toma il compito di presiedere il Governo molisano per 5 anni, con il compito di mettere in atto il comune programma ed i comuni traguardi che l’intera coalizione azzurra aveva prospettato ai cittadini molisani in caso di vittoria, e che gli elettori hanno deciso di condividere e premiare tramite l’esercizio del libero voto.

I cinque anni della Legislatura che stiamo per archiviare sono stati certamente caratterizzati da numerosi momenti delicati e dall’esito non facilmente prevedibile. Passaggi delicati il più delle volte figli delle posizioni di dissenso assunte da più di qualche Consigliere di maggioranza rispetto alle iniziative promosse dall’Esecutivo e non solo. Momenti a volte talmente delicati da  far seriamente intravedere l’imminente caduta del Governo Toma per mano di taluni “alleati” di coalizione.

Come noto alla storia, il Commercialista prestato alla politica Donato Toma, è sempre riuscito a scongiurare la prematura fine del proprio Esecutivo facendo sempre rientrare i malumori dei dissidenti, spesso all’ultimo minuto utile e con già la mozione di sfiducia pronta ad essere votata dal Consiglio con l’ovvio appoggio delle opposizioni, dimostrando anche una capacità politica che certamente all’inizio del mandato non in molti gli attribuivano, anzi al contrario. In molti avevano riposto sicure speranze sulla breve durata della Legislatura per via del carattere spigoloso e poco propenso alla trattativa dimostrato dal Presidente non politico agli albori di questi ultimi cinque anni. Lo stesso Toma ha dimostrato in corso d’opera, invece, di essere un abile ed efficace mediatore, capace di scongiurare ogni volta la fine anticipata del mandato, nonostante i momenti di crisi, anche profonda, siano stati davvero molteplici e alle volte scaturiti da durissime prese di posizione e pesantissime dichiarazioni rese dai protagonisti, che nessuno pensava potessero essere ritrattate o addirittura rimangiate come se nulla fosse a distanza di poche ore, senza produrre effetti negativi politicamente per chi le aveva pronunciate. Eppure abbiamo visto anche questo.

Ma veniamo all’oggi e all’imminente inizio ufficiale della campagna elettorale che ci porterà al voto i prossimi 25 e 26 Giugno ed al motivo per il quale abbiamo deciso di scrivere questa analisi della situazione politica regionale a distanza di 3 mesi dal voto. Tre mesi certo potrebbero sembrare molti, ma che invece diventano un arco di tempo davvero risicato nel mondo della politica.
Iniziamo subito dall’aspetto più evidente ed anche maggiormente preoccupante dell’attuale scenario politico molisano e che vede protagonista la coalizione di Centrodestra. Durante la Presidenza Toma gli elettori azzurri nostrani hanno dovuto davvero vederne e digerirne di ogni, soprattutto da parte di alcuni membri dell’attuale maggioranza, che tramite le proprie manovre o strategie hanno contribuito con grande efficacia a creare l’attuale situazione in cui versa la coalizione e che può essere riassunta in un continuo litigio tra i principali rappresentanti per il quale si è generato un forte senso di confusione e smarrimento dell’elettorato d’area.
Abbiamo notato come si siano create non solo diverse anime nella maggioranza di Palazzo D’Aimmo, ma addirittura linee politiche diametralmente opposte all’interno di alcuni dei singoli Partiti che compongono la Coalizione. E così ogni giorno da oramai oltre 6 mesi, sui social, sui media locali, ma anche in Consiglio Regionale, ma sopratutto nel dialogo diretto con i propri sostenitori, molti, o quasi la totalità, degli attuali Consiglieri e Assessori di maggioranza ha velatamente o direttamente avanzato la rivendicazione della leadership alla prossima tornata elettorale e quindi la candidatura a Presidente della Regione quantomeno per il proprio Partito  di appartenenza se non addirittura la rivendicazione personalistica della candidatura, spesso motivata soltanto attaccando e screditando i propri colleghi e alleati di coalizione non ritenendoli all’altezza del ruolo pur di legittimare la propria superiorità personale e politica rispetto agli altri possibili contendenti.
Di conseguenza allo stato attuale delle cose, sarebbero almeno cinque gli attuali membri del Centrodestra seduti in Consiglio Regionale che sembra stiano rivendicando la propria incoronazione a futuro leader della coalizione azzurra molisana. Senza contare gli esterni al Consiglio Regionale ma che comunque stanno sgomitando per accreditare il proprio nome nella corsa alla candidatura.

Possiamo affermare con certezza, che più di qualche pretendente al trono molisano, abbia iniziato una fitta rete di incontri, cene ed appuntamenti con i propri sostenitori, durante i quali non si è di certo fatto mistero di comunicare loro la certezza della sicura investitura a candidato unitario del Centrodestra.
Tutto questo condito dall’inevitabile ed immediata circolazione di tali dichiarazioni, fondate attualmente soltanto su pretese e considerazioni di tipo strettamente personale, oltre che ambiziose, dei diretti interessati, sta alimentando una preoccupante e crescente confusione e sfiducia, sia tra i votanti abituali del Centrodestra, ma anche e soprattutto tra coloro i quali sono ancora indecisi sull’espressione del proprio voto ad una parte oppure all’altra. Tenendo conto anche della galoppante crescita dell’astensione causata molto spesso dal non reputare nessuna coalizione o nessun Partito in campo, certamente capace di risolvere le problematiche affrontate nella vita di tutti i giorni da ognuno di noi, figuriamoci poi se si aggiunge che i componenti di una coalizione litigano e se ne dicono di ogni tipo contro, sfruttando ogni occasione utile, come si può pensare di convincere qualcuno a concedere il proprio voto a beneficio di chi ha pensato soltanto al proprio interesse e poi a quello della collettività, invece che restare a casa o andare al mare il giorno del voto e non esprimersi.
Di conseguenza sopratutto per questa ultima fetta non trascurabile di elettori (stimata attorno al 30%, ndr), la litigiosità, la mancanza di leadership ed i forti personalismi che ad oggi regnano nel Centrodestra di casa nostra, se non immediatamente risolti, andando a ristabilire la compattezza ed una linea comune di intenti e di azioni di coalizione, partendo necessariamente dalla designazione del prossimo candidato Presidente per l’intero Centrodestra, si continuerà giorno dopo giorno a produrre l’effetto di allontanamento e sopratutto di sfiducia verso tutta la coalizione in Molise.

Risulta quanto mai necessario che i Partiti a livello centrale mettano in riga i propri rappresentanti locali spronandoli ad agire nell’interesse dello schieramento prima di tutto, ma ancor più fondamentale è l’apertura del tavolo romano delle trattative tra i vari Partiti del Centrodestra con unico argomento di discussione la programmazione e le scelte fondamentali relative alle Elezioni Regionali del Molise, designando in tempi brevi la rotta comune che tutte le navi della flotta devono seguire per cercare di raggiungere l’ambita meta.

Soltanto mettendo in pratica determinate mosse e decisioni cesseranno immediatamente sia il clima di assoluta incertezza ed anche di sfiducia montante che si sta indubbiamente diffondendo tra gli addetti ai lavori ma anche tra l’elettorato d’area, ponendo le basi per il recupero di quanto perso fin ora e per il cammino da compiere verso la data del voto con l’obiettivo di imbarcare durante la traversata quanti più elettori indecisi o non votanti possibile.
Di conseguenza è nell’interesse fondamentale di tutta la Coalizione e sopratutto dei propri esponenti locali che intendono presentarsi al cospetto degli elettori per un posto in Consiglio per il prossimo quinquennio, smetterla di giocare al rischioso gioco del chi è migliore degli altri membri della stessa squadra, e non di quella avversaria come dovrebbe essere. È giunta davvero l’ora di muoversi e di aprire gli occhi sulla reale situazione politica molisana con la speranza che ogni componente si ravveda e inizi ad operare non per il proprio esclusivo tornaconto ma sopratutto nell’interesse della propria Terra, del proprio Partito e della Coalizione a cui ha scelto di appartenere, considerando che l’attuale strategia di molti sta avendo soltanto effetti controproducenti per tutto il raggruppamento. Soltanto dando il massimo affinché l’esito elettorale affermi di nuovo la condivisione e la volontà degli elettori degli ideali e della visione del futuro proposta dallo schieramento di Meloni, Salvini, Berlusconi e centristi e dagli esponenti locali in ogni Regione o Comune d’Italia a prescindere dal ruolo chiamati a svolgere. Visione e idee sul futuro che attualmente governano in 15 delle 20 Regioni italiane e che guidano il Governo d’Italia con una solida fiducia dei cittadini nei confronti dei Partiti e dei leader del Centrodestra leggendo i dati risultanti dai sondaggi. Ma in Molise per litigi, invidie, ego, e brama di potere, la Destra rischia seriamente di consegnare  nelle mani dell’alleanza PD-5 Stelle la quale se non cambiano le cose, uscirà vincitrice dalla tornata elettorale senza dover compiere neanche troppi sforzi, poiché gli avversari rischiano di annientarsi con le loro stesse mani.

L’alleanza PD-5Stelle nata con il solo fine del raggiungimento del potere, essendo i programmi, le idee e gli interpreti di questi due Partiti organicamente ed oggettivamente incompatibili sotto ogni aspetto, ma che al contrario di quanto si sta verificando nello schieramento opposto, stanno procedendo speditamente nel concordare sin da ora ogni minimo aspetto possibile, con minuzia di particolari, facendo ingoiare molti bocconi amari ai propri esponenti i quali però silenziosamente acconsentono ad ogni decisione pur di non intralciare la linea comune con cui si presenteranno agli elettori alle Elezioni del prossimo Giugno. Una linea ed un accordo basato sull’unico comune fattore che può conciliare l’inconciliabile, ovvero agguantare il Governo regionale ed avere per cinque anni, la poltrona, il potere e tutto quello che ne deriva. E c’è forse qualcuno che non si dimenticherebbe, pur di ottenere il potere, di come e perché sia nato il proprio Partito o meglio Movimento, non si rimangerebbe frasi ed attacchi pesantissimi agli ex acerrimi nemici ma ora ottimi alleati cioè il PD ed i suoi esponenti, non nasconderebbe sotto il tappeto che il M5S è per la strenua difesa e diffusione della Sanità pubblica, mentre i propri alleati soprattutto in Molise hanno sempre strizzato l’occhio verso quella privata soprattutto quando hanno governato la Regione e proprio i grillini allora in Consiglio Regionale si scagliavano contro il PD e la sinistra al Governo (alcuni esponenti di allora sono gli stessi di oggi, ndr) accusandoli di star facendo morire la sanità pubblica del Molise in favore dei soliti noti istituti privati convenzionati che proprio in quel periodo hanno ricevuto fior di soldi pubblici per effetto di transazioni milionarie accordate dalla Regione, ma anche aumenti di posti letto in convenzione tutto a scapito degli ospedali pubblici molisani. Questi solo alcuni esempi che vogliono far riflettere sulla reale situazione politica molisana, che certamente non brilla attualmente per nessuno degli attuali attori.

 

 

Simone Rocco

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