Il settore vitivinicolo molisano è stretto tra costi di produzione sempre più alti e una normativa europea sempre più vessatoria. Se l’andamento produttivo dell’ultima campagna è stato buono, soprattutto dal punto di vista qualitativo, lo scenario che si sta delineando crea non poca preoccupazione tra i produttori.
“Le aziende – spiega la dr.ssa Maria De Maria, responsabile vitivinicolo di Coldiretti Molise – stanno assorbendo il peso degli aumenti stellari non solo dell’energia ma anche di vetro, sughero, plastica e cartone. Solo le bottiglie hanno avuto un aumento che va dal 45% al 150%, a seconda della tipologia mentre tappi, cartoni, capsule sono aumentati dal 20 al 45%”.
Negli ultimi anni la viticoltura molisana si sta orientando sempre più verso obiettivi di crescita qualitativa e di connubio con il territorio, pertanto confrontarsi con queste difficoltà non è sempre facile. Secondo dati ISTAT nel 2022 la produzione di vino doc, dogc e igt in Molise è stata di circa 104.000 ettolitri.
“C’è parecchia apprensione anche per le novità in materia di etichettatura che prevederà l’obbligo di indicazione delle calorie e degli ingredienti a partire dal 8 dicembre 2023; sulla etichettatura ambientale formalmente entrata in vigore 1 gennaio 2023 ma per la quale ci si attende una proroga al 1 gennaio2024 – prosegue De Maria – una vera e propria rivoluzione dettata non solo dalla legislazione vitivinicola ma anche da quella relativa all’ambiente e alla salute”.
Inoltre, sta facendo molto discutere anche il via libera dell’Unione Europea alle etichette allarmistiche sul vino in Irlanda perché si tratta di un pericoloso precedente che rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria che metterebbe a rischio una delle filiere più rilevanti del nostro Paese.
“L’autorizzazione della Commissione – sottolinea il direttore di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – fa seguito a ripetuti blitz a livello comunitario di penalizzare il settore come il tentativo di escluderlo dai finanziamenti europei della promozione nel 2023, sventato anche grazie all’intervento della nostra Organizzazione. Siamo di fronte ad un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia”.
A questo riguardo Coldiretti Molise valuta positivamente l’iniziativa del Ministro delle Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida, per un documento comune tra Italia, Francia e Spagna, che sono tra i maggiori Paesi produttori, per fermare le etichette ingiustamente allarmistiche sul vino che non tengono conto delle quantità consumate.
“E’ del tutto improprio – conclude Ascolese – assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici, tipico dei Paesi nordici, al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino. E’ giusto l’impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini ma non si può tradurre in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti, indipendentemente dalle quantità consumate. Il vino – sottolinea infine il Direttore di Coldiretti – è molto più di una voce economica, è un vero e proprio ambasciatore della nostra cultura e del nostro territorio ed essendo il motore dell’enoturismo genera anche condivisione e trasmette la bellezza del nostro territorio”.