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Vertice Centrodestra, le dichiarazioni e i veti di Patriciello trapelati. Chi è costui?



A quanto pare il vero deus ex machina della politica molisana. Colui che tutto decide, che tutto muove. E nulla importa se a destra o a sinistra. Il suo dictat è vangelo. Un eurodeputato nelle schiere di Forza Italia (almeno ufficialmente), ma che non disdegna, all’occorrenza, di supportare anche esponenti avversari se ciò fa gioco al suo disegno.

Talmente fondamentale il suo apporto che, nel tavolo di centrodestra, da lui fortemente voluto (ma chi sarà mai per poterlo chiedere a gran voce?) gli esponenti apicali dei partiti di centrodestra molisani lo hanno voluto con loro, dove, naturalmente, “ha fatto carte”.

E qui sorge spontanea una domanda. Ma perché i vertici regionali del centrodestra lo hanno coinvolto in un tavolo dove, per amore della correttezza politica, avrebbero dovuto sedere solo loro per iniziare a discutere sulla futura governance di questa regione? Non si dica che era un tavolo allargato perché, altrimenti, grida vendetta l’assenza dei parlamentari molisani e dell’attuale governatore.

E perché un invitato che non rappresenta nessuno se non se stesso ha dovuto emettere un verdetto al termine del summit ossia il pollice verso sulla ricandidatura di Toma o sulla paventata candidatura di uno dei membri della giunta regionale? (Come faranno questi ultimi a sedersi ancora in giunta dopo tale condanna?).

Quale timore reverenziale suscita quest’uomo nell’attuale classe politica regionale? E perché? Forse perché è meglio ”tenerselo amico”? E come è possibile che un solo uomo possa parlare a nome dei molisani, ritenendo di essere il depositario dei desiderata di questi ultimi? E’ proprio sicuro l’onorevole Patriciello che, alla fine, non sarà egli stesso vittima del veto dei cittadini e della stessa classe politica?

Ma sorge un altro interrogativo. Come fa l’imprenditore più potente della sanità di questa regione a mantenere un’obiettiva valutazione della conduzione politica? Quali sono i parametri su cui si basa il suo giudizio? E perché mai la sua voce si leva alta solo quando vi sono evidenti difficoltà per la sua clinica, dovute al piano di rientro sanitario a cui è sottoposto il Molise, ormai da tempo immemore?

Chiunque si senta chiamato in causa da questo breve sfogo serba in sé la risposta, ma certo è che la Libertà, in tutte le sue espressioni, è frutto delle scelte che ciascuno di noi opera.

“Gli uomini, per essere liberi, è necessario prima di tutto che siano liberati dall’incubo del bisogno” (Sandro Pertini).

 

Cornelia

 

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