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Giornata della memoria: i messaggi delle Autorità. Per non dimenticare.



Sen. Della Porta, On. Lancellotta:

Il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento con legge n° 211 del 20 luglio 2000, rappresenta una di quelle giornate di riflessione, come ricorda la stessa norma istitutiva per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
La memoria storica è un valore, poiché soltanto ricordando quanto avvenuto possiamo migliorare il presente e il futuro.
La Shoah resterà una indelebile triste pagina della storia dell’umanità, caratterizzata dal progetto di genocidio degli Ebrei in Europa. In quegli anni del Ventesimo Secolo, il nostro continente vide con i propri occhi l’Inferno che non risparmiò nessuno: uomini, donne, bambini, adolescenti, adulti e anziani.
Furono cancellati, d’un tratto, tutte le conquiste e i diritti che erano già stati conquistati e quelli che si stavano conquistando. Il mondo fu stravolto.
Col Giorno della Memoria ricordiamo le tante vittime della follia umana, proiettandoci anche al futuro per non ripetere gli stessi errori. Oggi, con cadenza quotidiana, dobbiamo parlare ai più giovani, ai nostri figli, affinché capiscano quanto accaduto, rigettando ogni forma contraria alla pace, alla convivenza, alla tolleranza. La scuola, in tal senso, ha un ruolo importante e di grande responsabilità.
Non bisogna mai abbassare la guardia. Lo stiamo vedendo nel cuore dell’Europa, dove da undici mesi muoiono uomini, donne, bambini, anziani. Non dobbiamo dare nulla per scontato e cercare di lavorare, giorno dopo giorno, affinché i termini guerra e distruzione, restino legati per sempre al passato.

Toma: “Preservare la memoria affinché il tempo non offuschi il senso del ricordo” 

Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Una data storica, considerata unanimemente come la fine dell’Olocausto, forse il più aberrante dei crimini commessi nella storia dell’umanità. Una data che è un invito a perenne memoria di quel dramma indicibile, inspiegabile, un buco nero nelle nostre coscienze di cittadini del mondo.

Il 27 gennaio evoca oggi la necessità di una riflessione ancora più profonda che in passato. Le testimonianze dirette sono ormai pochissime, limitate alla memoria dei bambini, oggi anziani, sfuggiti ai campi di concentramento o caduti da un camion mentre la mamma o il papà venivano trascinati via dai nazisti. Non possiamo neanche immaginare quale sofferenza possa avere attraversato la mente di queste donne e di questi uomini, anime lacerate, vittime di una perversa visione di un mondo fondato sulla discriminazione, sulla sopraffazione, sulla distinzione tra razze. Assurdo pensarlo, ma è andata così, finanche il nostro Molise fu territorio di campi di internamento.

Deportazione, prigionia, morte: gli echi di quello strazio ci arrivano oggi a intermittenza, sinistri, impietosi, ma sempre più lontani nel tempo.

Rimediare a quella barbarie è impossibile. Possiamo tuttavia circoscrivere quel virus, isolarlo, renderlo meno contagioso. Sappiamo bene che i germi dell’odio e del razzismo sono ancora diffusi nella nostra società. Dimenticare, oggi, vuol dire non riconoscere il passato con il rischio di equivocare il presente.

Viviamola nella condivisione questa Giornata. Viviamola con i nostri ragazzi, nelle scuole, a casa. Facciamo in modo che quella ferita a morte sia in parte curata dai nostri pensieri e che il tempo non offuschi il senso del ricordo.

Come molisano e come rappresentante delle istituzioni sono felice che il nostro territorio onorerà la ricorrenza con diverse iniziative di associazioni, amministrazioni, donne e uomini. E’ anche a loro che oggi va il mio pensiero, ai cittadini custodi della memoria, sentinelle di un orizzonte in cui la dignità umana non dovrà mai più essere dilaniata dal più disumano dei crimini.

Presidente Provincia di Campobasso, Francesco Roberti.

Il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime della Shoah, rappresenta una di quelle date che si celebra una volta all’anno, ma la cui riflessione deve contraddistinguere la nostra quotidianità.
L’orrore dei campi di concentramento di uno dei periodi storici più bui della storia dell’umanità, per la crudeltà, l’efferatezza, l’odio, deve indurci a pensare che mai più l’essere umano debba tornare a vivere simili momenti. Mai più si dovrebbe parlare di guerra.
Il conflitto in Ucraina dimostra come non occorre dare nulla per scontato e le politiche di pace e solidarietà, debbano essere perseguite tutti i giorni.
Le istituzioni e la scuola si rivolgono ai giovani, affinché la memoria possa guidar loro a sentimenti di pace e armonia nel corso della loro vita futura. Ma noi siamo chiamati anche a riflettere sul presente, che ci dimostra come la pace, spesso e volentieri, sia precaria.
Oggi ricordiamo le vittime della Shoah, una macchia indelebile della nostra storia, ma non possiamo dimenticare quanti ogni giorno sono vessati e perdono la vita nei tanti conflitti che si registrano nel mondo.
Una giornata per non dimenticare le persone vittime di torture e vessazioni, una giornata affinché nel mondo si pensi a ricostruire le politiche per la pace, la convivenza reciproca, la tolleranza, la libertà.

Michele Barile: Assessore Comune di Termoli.

La Giornata della Memoria per non dimenticare, per sostenere ancora una volta il dibattito che deve rendere protagoniste le nuove generazioni.

La ricorrenza torna periodica ogni anno, tante le iniziative e molte le considerazioni. Il Comune di Termoli sostiene e patrocina tutti i progetti tesi al ricordo delle vittime della Shoah senza però cercare di cadere nella retorica e nelle ripetizioni.

Il dibattito – ha detto l’assessore alla Cultura Michele Barile – deve alimentare la verità. Solo così si potrà realmente capire quel che accadde. L’assessorato alla Cultura del nostro Comune è sempre sensibile e sostiene tutte le iniziative che stimolano la riflessione. I campi di concentramento con lo sterminio degli ebrei sono capitoli di storia che tutti devono conoscere.

Purtroppo, non si può tornare indietro. Però è bene capire che l’idea di società che stiamo cercando di promuovere è diametralmente opposta a ciò che si ricorda con la Shoah.

Come Comune di Termoli rilanciamo le tematiche della Giornata della Memoria proprio per ribadire ancora una volta l’inviolabilità dei diritti umani e della persona. Fondamenti su cui far leva per alimentare il dibattito tra i più giovani nella speranza che crescano con saldi principi e nel rispetto reciproco”.

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