Coldiretti Molise esprime preoccupazione per le notizie emerse a seguito delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Isernia, relativamente alla presenza di sostanze inquinanti su alcuni terreni della Piana di Venafro.
La immediata reazione del Comune di Pozzilli, che ha disposto con una ordinanza la sospensione delle attività agricole ed il consumo dei prodotti agroalimentari provenienti dai terreni contaminati, certamente un atto dovuto, evidenzia una forte attenzione verso il territorio di questa amministrazione che sola ora è venuta a conoscenza dei fatti.
Purtroppo, come spesso accade, i danni collaterali ricadono nell’ immediato sulle imprese agricole, i cui titolari sono i primi a subire le conseguenze derivanti dalla situazione venutasi a creare, riteniamo, nel corso di anni.
L’allarmismo che si determina in questi casi ingenera effetti devastanti sull’immagine del territorio e, per quel che ci riguarda, sulle produzioni agricole di eccellenza che vi si coltivano.
Specie nel comprensorio di Pozzilli è in fase di realizzazione un progetto di Distretto del Cibo denominato “Sviluppo e Vita” che vede l’adesione dei Comuni di Pozzilli, Castel del Giudice, Sesto Campano, Macchia d’Isernia, Sant’Agapito e Colli al Volturno.
Coldiretti, inoltre, ritiene necessario che vengano attivate in tempi, altrettanto rapidi, le attività di bonifica dei terreni interessati dal potenziale inquinamento. Le imprese agricole non possono divenire il “capro espiatorio” di una situazione che non è dipesa da alcun fatto o atto loro imputabile. I responsabili vanno sicuramente individuati e perseguiti in quanto la sicurezza alimentare è assolutamente prioritaria; su questo Coldiretti non farà sconti a nessuno.
Allo stato le poche notizie in nostro possesso, al di là di roboanti articoli di stampa, pubblicati negli ultimi giorni, dovrebbero imporre prudenza, a tutela tanto delle attività imprenditoriali quanto dei cittadini consumatori. La Piana di Venafro rappresenta, unitamente al Basso Molise, un territorio dove è ancora possibile immaginare uno sviluppo agricolo ma, guarda caso, inquinamento da una parte e aggressioni di pseudo società energetiche dall’altra ne condizionano negativamente le prospettive.