Il curriculum, ricco e corposo, muove i primi passi nel 2005, quando a Roma iniziano ad essere falsificati i primi documenti, per proseguire poi per tutti i 17 anni successivi, sino alla mattina di sabato, quando il giovane viene raggiunto all’interno della propria attività dai Carabinieri della Stazione di Bojano, che eseguono un Ordine di Carcerazione, come provvedimento di pene concorrenti, il cui cumulo fa 6 anni e 27 giorni di reclusione ed euro 2.400,00 di multa, emesso a suo carico dalla Procura della Repubblica di Isernia.
Le fattispecie di “Falsità materiale commessa dal P.U. in atti pubblici” (art. 476 c.p. e “Falsità materiale commessa dal privato” (art. 482 c.p.) sono le più ricorrenti negli anni, ove diversi documenti vengono in tutto o in parte prodotti in maniera artefatta o posticcia, oggetto poi di numerose attività di indagini di diverse organi di P.G., concluse con diverse condanne nel tempo.
Nel pedigree non manca la falsificazione di monete (art. 453 c.p.) e la falsificazione dei valori di bollo (Art. 459) accertati in Bojano nell’anno 2016 e cumulati all’attuale provvedimento.
Ultimate le formalità di rito, l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Campobasso ove rimarrà ristretto sino al 2028.
Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Bojano ribadisce l’importanza del denunciare sempre e soprattutto segnalare i comportamenti scorretti. Alimentare quella cultura della legalità che porta a rivolgersi alle Forze dell’Ordine e consentire agli operatori di polizia di fare luce su episodi delittuosi che diversamente rimarrebbero in un sommerso che genera ineludibilmente danni collaterali a volte irreparabili. Nel caso di specie a coloro che, forse ignari, si trovavano poi ad utilizzare un documento che non aveva alcuna validità.