Il long COVID è una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di alcuni sintomi legati all’infezione da SARS-CoV-2, che insorgono o persistono anche per settimane o mesi dopo la guarigione da COVID-19. Il quadro clinico può variare da paziente a paziente e non sempre i sintomi avvertiti vengono subito ricondotti alla precedente infezione. Solo una parte di coloro che si sono ammalati di COVID-19 svilupperanno long COVID nelle settimane che seguono la negativizzazione. Tuttavia, non sono ancora del tutto chiari i meccanismi che determinano long COVID e sembrano coinvolti diversi elementi: un danno diretto causato dal virus SARS-CoV-2 o dalla malattia COVID-19, per esempio nel sistema nervoso; una risposta anomala da parte del sistema immunitario che causa una sorta di “autoimmunità” a danno di organi e tessuti del corpo. Tra i fattori di rischio sembrano esserci l’età avanzata, il sesso femminile, l’ospedalizzazione per COVID-19, l’obesità e il diabete di tipo 2 e sembra giochi anche un ruolo lo stato di salute generale al momento dell’infezione. Questa condizione rende necessario un approccio multidisciplinare che coinvolge gli aspetti legati alla nutrizione, l’ambito riabilitativo e quello psicologico, con l’obiettivo di rieducare progressivamente il paziente a riprendere il suo abituale stile di vita. Per favorire il recupero è importante predisporre un piano di riabilitazione respiratoria e motoria che comprenda una valutazione delle cause principali della limitazione allo sforzo del paziente (se di origine respiratoria, cardiologica o muscolare) e che è finalizzato al progressivo ri-allenamento allo sforzo. L’argomento verrà approfondito il 19 e 20 novembre 2022 nell’evento formativo ECM “Long Covid cosa ci ha insegnato”. Coordineranno i lavori, Maurizio Panunzio, Consigliere di Amministrazione e specialista in Medicina Riabilitativa, ed Enrico Bernini Carri, Medico infettivologo e Presidente Associazione Medis Modena.