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Andrea Greco durissimo contro la Fanelli. “Dopo essersi espressa finanche la Corte costituzionale, è assurdo anche solo pensare ad una proposta di legge come questa. Il Pd ci dica da che parte sta, si stanno assumendo posizioni fin troppo ambigue”



Tramite il suo profilo Facebook il consigliere Regionale ed ex candidato Presidente del Movimento 5 Stelle Andrea Greco ha pubblicato un post con una riflessione molto schietta sul suo pensiero a riguardo della proposta di legge presentata da Micaela Fanelli in consiglio regionale che mirerebbe a far decadere Toma da Commissario alla sanità qualora venisse approvata. Greco però nella sua analisi evidenzia il fatto che sia assurdo solo pensare di presentare una proposta di legge come quella della Fanelli, dopo che finanche la Corte Costituzionale si sia espressa sulla incostituzionalità della stessa: “È una cosa che non si può fare con una legge regionale in contrasto con una legge dello Stato.” A questo punto Greco rincara la dose arrivando a chiedere al PD molisano di fare chiarezza sulla propria posizione, sopratutto quella della Capogruppo Fanelli, in quanto la presentazione di un atto del genere va a favorire soltanto i soliti gruppi di potere e non i cittadini o altri.
Insomma una durissima presa di posizione dell’esponente pentastellato che nel post Facebook che alleghiamo non risparmia proprio nessuno, e sottolinea che “non ci faremo mai strumentalizzare (riferito al gruppo dei 5 stelle in consiglio ndr), non cadremo mai nelle trappole tese da chi pensa che un voto vale più di una vita”. Insomma con questo affondo di Greco diventa sempre più complicato prevedere una alleanza elettorale tra i 5 Stelle ed il PD molisano che su posizioni fondamentali hanno differenze di pensiero davvero incolmabili, e questo post di Greco ne è l’ennesima conferma.
Il testo integrale del post Facebook di Andrea Greco:
“Spesso ciò che dico risulta scomodo per alcuni, ma a differenza di chi sta disintegrando la nostra sanità pubblica io ho una sola faccia: Donato Toma lo ha già capito, ma imparino a farsene una ragione anche i vari Aldo Patriciello, Michele Iorio, Micaela Fanelli e tutti gli ignobili profili fake che orbitano attorno al sistema della vecchia politica.
Partiamo da un presupposto che alcuni fanno finta di non capire: non si può scrivere una norma sapendo già che è palesemente incostituzionale. Dopo essersi espressa finanche la Corte costituzionale, è assurdo anche solo pensare ad una proposta di legge che sancisce l’incompatibilità tra le cariche di presidente di Regione e di Commissario per la sanità, entro sei mesi dal termine della legislatura. È una cosa che non si può fare con una legge regionale in contrasto con una legge dello Stato.
A questo punto il Pd ci dica da che parte sta, perché se la capogruppo Dem in Consiglio regionale intende presentare un atto che finisce per favorire i soliti gruppi di potere, significa che si stanno assumendo posizioni fin troppo ambigue.
Ultimamente noto strane assonanze, costanti dichiarazioni da parte di una serie di persone politicamente vicine al più grande imprenditore della sanità privata in Molise, proprio nel momento in cui si intendono fissare i tetti di spesa del budget agli erogatori privati. Fa sorridere il loro astio verso chi avrebbero potuto mandare a casa tempo fa, tramite le nostre due mozioni di sfiducia bocciate da loro stessi. Così come fa sorridere che il governatore non vada più bene al centrodestra proprio a ridosso delle prossime elezioni regionali, dopo che tutti lo hanno sostenuto salvandolo dalle nostre sfiducie e votando sempre “Sì” ad ogni legge di Bilancio!
Noi non abbiamo né tempo né voglia di scherzare con la vita delle persone. Oltre a ciò che si potrà fare nelle sedi giudiziarie, l’unica cosa da fare per il Piano operativo sanitario era proporre modifiche al documento predisposto dal presidente-commissario, e lo abbiamo fatto senza tergiversare.
Sia chiaro a tutti: non ci faremo mai strumentalizzare, non cadremo mai nelle trappole tese da chi pensa che un voto vale più di una vita. Continueremo a studiare, ad analizzare le storture della nostra regione per proporre le soluzioni, come non abbiamo mai smesso di fare.
Terremo gli occhi ben aperti perché non vogliamo essere presi in giro, ma soprattutto perché non vogliamo che continuino a prendere in giro voi. Il “Gattopardo” è in agguato, vuole ancora una volta cambiare tutto per non cambiare nulla. Questa volta non ci riuscirà!”

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