Sono giornate intense non solo per la politica nazionale che sta vedendo in queste ore l’insediamento ed il voto di fiducia del Parlamento al nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, ma anche e sopratutto per la politica regionale che si sta preparando alle prossime elezioni regionali che dovrebbero tenersi nella primavera 2023. Usiamo il condizionale date le acque agitate che troviamo nella attuale maggioranza di centrodestra dove il solito Michele Iorio appena archiviate le elezioni politiche ha riaperto la fronda con Toma tirandosi dietro anche Micone e Cefaratti. Voci di corridoio molto insistenti parlerebbero di un grande bluff dell’ex Presidente Iorio sulla mozione di sfiducia da presentare ai danni di Toma per poter votare a febbraio insieme al Lazio. Stando ai ben informati Iorio a differenza di quanto possa sembrare in pubblico è più isolato che mai e le firme sul documento sarebbero a stento due al momento.
Tutto questo marasma in atto nella maggioranza sta facendo velocizzare i passi delle forze politiche di opposizione per non farsi trovare impreparate se e quando si andasse a votate anticipatamente. Da una parte vediamo un attivissimo Movimento 5 Stelle che avendo capito che l’ipotesi campo largo con il PD è al momento insabbiata soprattutto a livello nazionale, ha iniziato a muoversi e cercare sponde in altri lidi, sempre sinistri, ma di quella sinistra che con il PD non ha nulla a che vedere e che per il momento avrebbe apparecchiato insieme ai 5 Stelle ed alcuni movimenti civici il tavolo delle trattative, a livello locale ma anche a livello nazionale con Giuseppe Conte dallo spirito rinnovato e rinvigorito dalla crescita nei sondaggi che starebbe cercando di rosicchiare sempre più terreno al moribondo partito do Letta, alleandosi anche a livello italiano con le forze della sinistra alternativa. Della situazione che si va delineando in regione Molise del resto lo hanno annunciato proprio dal gruppo consiliare pentastellato tramite un comunicato stampa, chiari messaggio al PD di Facciolla e Fanelli di chiarire i discorsi interni e prendere finalmente una posizione sulla nascita o meno della coalizione del Campo Largo, pena il correre in solitaria alle prossime regionali con i grillini alleati alla sinistra e con appoggio di alcune civiche. Passi decisi e convinti dunque quelli del Movimento che sembra aver ritrovato una rotta che convince anche gli elettori e fa crescere il Movimento nei sondaggi. Certo che in Molise la voce del padrone nell’eventuale coalizione del campo largo la eserciteranno Greco e compagni sul PD, questo è stato chiaro dal giorno successivo al voto per le Politiche dal quale il PD è uscito pesantemente sconfitto. Ed allora andiamo a vedere cosa sembrerebbe stia succedendo nel Partito Democratico molisano dopo la débâcle elettorale alle Politiche e dove la posizione di Fanelli e Facciolla non è mai stata così distante e diversa. L’ex Sindaco di Riccia non ha mai fatto mistero di ambire ad essere lei la candidata in pectore alla guida della Regione alle prossime consultazioni, e non ha neanche mai fatto mistero che per sua personale convinzione l’alleanza con i 5 Stelle avrebbe procurato più danni che benefici. Posizione netta e chiara e che all’indomani del voto del 25 settembre è tornata a sottolineare chiedendo ai vertici nazionali la testa del segretario Vittorino Facciolla individuato come il principale responsabile della sonora sconfitta molisana. Ma Facciolla da canto suo non ci sta e sembrerebbe si stia preparando ad essere lui il prossimo candidato presidente, facendo continue aperture ai 5 Stelle, e con nessuna intenzione di lasciare la segreteria regionale del partito. Insomma una rete intrecciata di ambizioni e speranze che al momento però sono insabbiate nell’attesa che il partito a livello romano decida attraverso il congresso quale sarà la nuova fase da aprire archiviando la segreteria Letta. Un dato di fatto ci sembra però scontato in Molise e cioè che i 5 Stelle non cederanno mai sulla supremazia in caso di coalizione e dunque se le speranze di Fanelli e Facciolla, e per la verità anche di qualche outsider dal Consiglio regionale, sulla candidatura alla presidenza non facessero un netto passo indietro, il campo largo sarà definitivamente destinato ad essere soltanto un bel sogno.
G.D.A.