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La sanità in Molise dal 2001 al 2013. L’era di Michele Iorio. Parte Prima



In questo particolare periodi ci troviamo spesso a parlare di sanità, di piano operativo, di commissariamento e di decreto molise. Ci troviamo a parlare di come e perché la nostra Regione viva da anni questa drammatica situazione che sta enormemente causando danni al Molise es ai molisani. Ed allora proprio in questa ottica ci vogliamo impegnare per fornirvi una ricostruzione sui motivi e le cause che hanno portato allo sbando del sistema sanitario regionale. Lo facciamo e lo faremo con carte e documenti alla mano per evitare che chi ne è stato la principale causa, possa ergersi oggi a uomo nuovo e salvatore della sanità regionale. Vogliamo far fare un esercizio di memoria ai nostri lettore, poiché molti anni sono passati e molti fatti non sono noti ai più ed allora facciamo tutto questo PER NON DIMENTICARE.

L’allora Presidente del Consiglio Mario Monti nel giugno 2012  fu costretto a nominare un commissario ad acta  nella persona del dott. Filippo Basso e revisionare il mandato commissariale al presidente pro-tempore della Regione Molise, dott. Michele Iorio (DPCM 7 giugno 2012) decretando l’insuccesso del governatore molisano nella gestione del settore. Solo mesi dopo spunto’  il verbale dell’ultimo incontro con i ministeri di Economia e Salute, che fu’ fortemente critico nei confronti del commissario/presidente della Regione.

Il governo Monti boccio’ la gestione commissariale della sanità molisana del presidente/commissario Michele Iorio. Il nuovo commissario ad acta , scrive l’allora  ministro della Salute Renato Balduzzi, “affiancherà il presidente Iorio per attuare il Piano di rientro dal disavanzo sanitario fino ad ora disatteso “  In quel momento storico la situazione giuridica del presidente Iorio era di prorogatio in quanto lo statuto della regione Molise non prevedeva un procedimento specifico a seguito dell’annullamento delle elezioni regionali da parte del TAR Molise

Senza quell’impedimento Michele Iorio sarebbe stato immediatamente destituito dalla carica che, nel 2009 l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, gli conferì per far fronte al ripetuto inadempimento della regione Molise alle disposizioni di razionalizzazione della spesa sanitaria dettate dallo Stato.

In sostanza il responsabile del disastro venne posto  a risolvere lo sfascio che egli stesso aveva creato.

La nomina del nuovo commissario ad acta Filippo Basso, fatta dal Consiglio dei ministri il 7 giugno 2012 , rappresento’ il suo totale fallimento: solo nel 2011 il disavanzo della Sanità molisana aveva gia superato i 40 milioni di euro. Il Molise dunque fu’ la prima ed unica Regione a sperimentare il commissariamento del commissario. La conferma, che ad occuparsi del risanamento della struttura sanitaria molisana sarebbe stata esclusivamente del tecnico nominato dal governo, e’ riportata nel verbale del tavolo tenutosi a Roma il 20 luglio 2012 tra il presidente-commissario molisano e gli alti dirigenti dei ministeri dell’Economia e della Salute. Un documento secretato su richiesta , pare , di Michele Iorio ma reso pubblico solo

successivamente .

Ventitré pagine che sintetizzavano l’incontro per la verifica trimestrale degli adempimenti per il rientro dal deficit, durante il quale il governatore venne  umiliato e ridicolizzato. Già perché i tecnici  del governo oltre a bocciare ancora una volta la gestione della sanità da parte della Regione, rimproverarono  a Iorio una serie di comportamenti non in linea con le direttive imposte da Roma, creando debiti su debiti con duplicazioni , aumento di reparti e “ rottamazioni “ ingiustificabili .

A questo proposito ricordiamo cosa fece Michele Iorio

Il 23 dicembre 2010 il presidente/commissario Iorio fece disporre all’Asrem 39 risoluzioni consensuali di rapporti di lavoro: 39 persone, medici e amministrativi di rango, andarono via prima del tempo, intascando  cifre che oscillavano dai 231 mila ai 78 mila euro.

Nel 2010 l’Asrem pago’ 6 milioni di euro per rottamare 39  medici selezionati. La storia si ripete’  l’anno successivo con 4 milioni e 200 mila euro. Si rottamarono 29 medici il 30 dicembre 2011. E ancora nel 2012 sei medici scelti per un totale che sfiorò il milione di euro. Ecco come si è arrivò a oltre 11 milioni di euro , denaro  pubblico della sanità molisana, regalati a professionisti .

Tra questi  , tanto per far capire come Michele Iorio utilizzo’ ,questa vergognosa misura , solo ed esclusivamente per scopo politico , c’erano l’ex vicesindaco di Campobasso, Giuseppe Cimino, che per la risoluzione anticipata del contratto intascò circa 215 mila euro, Antonio Lepore, fratello di Pierluigi, l’ex presidente Iacp, ora esponente di fratelli d’Italia che prese circa 155 mila euro , il dottor Sergio Di Vico, all’epoca nominato da Iorio dg della salute che ottenne 213 mila euro. Poi l’ex presidente dell’Ordine dei medici di Campobasso Gennaro Barone( tanto per non scontentare la sinistra dell’epoca ) con 159 mila euro. Senza dimenticare l’ex assessore regionale di Iorio Antonino Sozio, incentivato con 170 mila euro.

Il tavolo tecnico contestò duramente le modalità di azione e quindi deliberò di revocare ex nunc quegli stessi provvedimenti varati nel 2010 disponendo – per l’anno 2012 – il non utilizzo dell’istituto della rottamazione fatti salvi i procedimenti amministrativi avviati nell’anno 2010 con conclusione nel 2012

Non bisogna dimenticare poi gli spostamenti rientranti nel cosiddetto istituto di comando, vietati dal piano di rientro.

Negli anni 2009, 2010, 2011 , 2012, ben 168 professionisti hanno usufruito della possibilità concessa dalla legge ma espressamente vietata dalle prescrizioni del Piano di rientro dal deficit. Nel 2009 sono stati autorizzati 30 comandi, 49 nel 2010, 45 nel 2011 e 44 nel 2012 .

Nei verbali del Tavolo tecnico dell’epoca , veniva sottolineata la stranezza del massiccio ricorso alla pratica del comando,  che di fatto , secondo i funzionari ministeriali , configuravano vere e proprie  assunzioni .

Fatto questo impossibile visto che la regione Molise era ed è commissariata .

Gli venne  contestato ancora una volta il mancato recapito della documentazione entro le  date di scadenza fissata dai ministeri e il conseguente maldestro tentativo di giustificazione con l’esecuzione, proprio in quei giorni dei  back-up dei sistemi documentali della Regione. Una fandonia prontamente smascherata dal tavolo tecnico: “E’ stato verificato – scrivono i tecnici ministeriali – che alcuni documenti inseriti a sistema un dato giorno  recavano la data del protocollo regionale in uscita del giorno medesimo ”. Nessun back-up. “Non è la prima volta che si verifica l’invio a dir poco tardivo”, continuano a lamentare i dirigenti dei ministeri, ormai convinti che “la gestione commissariale e la sua struttura sono assolutamente inadeguate , neppure per far fronte all’invio della documentazione”.

L’elenco delle inadempienze, evidenziate dai rappresentanti dei ministeri dell’Economia e della Salute, è lunghissimo e riguarda la sanità regionale a 360 gradi.

Non è finita perché sotto la lente di ingrandimento del tavolo finiscono anche i contratti di attribuzione di incarichi fatti dall’Asrem (Azienda sanitaria regionale del Molise) e l’autorizzazione – da parte della stessa Asl – dell’istituto del comando, come già ricordato in precedenza. I comandi infatti “sono assimilabili ad assunzioni che l’azienda – viene sottolineato – non può effettuare a norma di legge”. E tra i neo “assunti” alla Asrem c’era anche il figlio del presidente della Regione, il dottor Luca Iorio, assunto dalla Asl di Rovigo e comandato dalla Asrem a prestare servizio presso la U.O.C dell’ospedale “Cardarelli” di Campobasso. In sostanza la Asrem opero’  “in contrasto con quanto osservato dai ministeri affiancanti e in violazione del blocco del turn over nonché della legislazione vigente”. Ma ciò che più risalto’ in quel documento è un concetto chiaro e semplice, ma a scanso di equivoci ripetuto – seppur con parole diverse – più volte: la totale incapacità del commissario e della struttura commissariale  di far rientrare la sanità molisana dall’enorme deficit accumulato negli anni 2001/2011, a redigere il nuovo piano sanitario sostenibile e a definire “i criteri per l’adozione, da parte dell’Asrem, dell’atto aziendale”.

… to be continued

Simone Rocco

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