Sarebbero oltre 100 le persone abruzzesi truffate e tra queste lo stesso intermediario di Pratola Peligna che sarebbe stato tra i primi a rispondere all’invitante annuncio comparso su Facebook da un imprenditore isernino.
I FATTI – Secondo la polizia che sta indagando sulla vicenda dopo aver ricevuto la denuncia da parte di una delle persone truffate, sarebbero più di 100 le persone che avrebbero aderito all’offerta – residenti tra Pacentro, Prezza, Sulmona, Popoli, Bussi sul Tirino, Pescocostanzo, Castel Di Sangro e Secinaro. Tutto è partito da un imprenditore di Isernia, il quale avrebbe pubblicato sul suo profilo Facebook un post con l’offerta dei pellets. Un’offerta tanto allettante che ben presto ha fatto il giro del web arrivando anche in Valle Peligna. Il primo ad aderire sarebbe stato un pratolano che si sarebbe fatto garante con amici e conoscenti: 100 euro da versare per ogni ordine. E siccome l’affare era troppo allettante c’è chi ha fatto anche più ordini versando, naturalmente più di una quota d’anticipo. Si parla di 600/800 euro a persona è una parte sarebbe stata consegnata proprio all’intermediario di Pratola Peligna che aveva fatto da garante. Trascorso il periodo prestabilito per la consegna qualcuno ha iniziato a sentire puzza di bruciato tant’è che lo stesso intermediario di Pratola, dopo aver tentato inutilmente di telefonare all’imprenditore molisano ha deciso di recarsi di persona in Molise. A quel punto ha fatto l’amara scoperta: il suo conoscente non era il fornitore di pellets ma un altro che aveva truffato anche lui. Insomma una sorta di catena di Sant’Ant0nio alla quale ancora non si riesce a venirne a capo. “Sono dispiaciuto per quanto accaduto, mi rendo disponibile a risarcire, secondo le mie possibilità, tutte le persone che si sono fidate di me per l’acquisto del pellets”, garantisce l’intermediario peligno che a sua volta ha sporto querela. Una parte sono state già risarcite ma restano in tanti che ancora aspettano i bancali di pellets per un inverno più caldo, sperando che il commissariato di Sulmona possa aiutarli a venirne a capo. Cosa che si annuncia molto complicata visto che in altre parti d’Italia si sta indagando sulla stessa storia.
Fonte: ReteAbruzzo