Non potremmo iniziare questa analisi politica di oggi senza fare una breve introduzione sulla paventata sfiducia a Donato Toma che aleggia da qualche giorno tra i corridoi del consiglio regionale. La domanda da porsi però a questo punto è se parte della maggioranza in seno alla regione Molise abbia il coraggio e la forza di apporre le cinque firme necessarie per la presentazione della mozione di sfiducia. Al momento tre sarebbero i nomi papabili per apporre la fatidica firma, ne mancherebbero due. Un nulla di fatto dunque considerando anche la posizione assunta dal Movimento 5 Stelle per bocca di Andrea Greco, che questa volta per stanare chi non fa sul serio, ha dichiarato che se i dissidenti della maggioranza riusciranno a presentare in maniera autonoma la Mozione, il Movimento la voterà, ma questa volta non si presterà come in passato, a garantire le firme necessarie per presentare la sfiducia a Toma. Già troppe volte il Movimento 5 Stelle si era accordato con i frondisti interni alla maggioranza ed aveva presentato mozioni di sfiducia a Toma garantendo voti e firme necessarie, ma puntualmente gli accordi presi non sono stati rispettati e le mozioni non sono passate. Adesso Greco e compagni non ci stanno più ad essere strumentalizzati da determinati soggetti che in precedenza hanno manovrato per tentare l’assalto alla presidenza della Regione. Intanto sempre dal Movimento 5 Stelle si ribadisce la necessità che la politica rimetta al centro gli interessi dei molisani soprattutto in un momento di forte crisi economica come quello che si sta vivendo ora.
Al fianco di ciò ci sarebbe poi la situazione tutta interna al Partito democratico. Ad alimentare ‘discussioni’ e ‘malumori’ ci sarebbero le recenti dichiarazioni a mezzo stampa della consigliera Micaela Fanelli, dichiarazioni che non sarebbero passate sotto tono per il segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla la cui tesi sarebbe intanto quella di non anticipare il congresso del partito piuttosto che posticiparlo al fine di evitare polemiche e malumori all’interno del partito stesso. Ciò mentre è stata fissata a martedì prossimo la data della direzione regionale del Pd, al cui tavolo dovrebbe così arrivare una richiesta ufficiale come quella per esempio delle dimissioni del segretario regionale.
Un quadro intrecciato anche quello del campo largo molisano che stenta a nascere nonostante ci sia la consapevolezza da parte di tutti gli attori che per vincere la prossima competizione elettorale regionale bisogna presentarsi uniti in coalizione, sopratutto se l’onda lunga del voto delle Politiche resterà nell’aria fino alla primavera prossima e se il Centrodestra riuscirà a ricompattarsi eliminando dai giochi coloro i quali stanno provocando soltanto grattacapi alla coalizione a livello Molisano.
Ma ripetiamo al momento le trattative che certamente sono in corso, i più attivi sono proprio Greco e Facciolla, per far nascere il campo largo sono ostacolate principalmente dalle problematiche interne del PD regionale ed anche di quello nazionale impegnato in una resa dei conti contro il Segretario Enrico Letta. Gli scenari possibili di come finirà sono molteplici e fitta è la nebbia attualmente sull’unione elettorale dei due principali partiti di opposizione in Molise, ma come cantava Venditti “Ceri amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
G.D.A.