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Campobasso, gli alunni della Scuola “Igino Petrone” visioneranno la Teca contenente i resti dell’auto di scorta di Falcone



Sono trascorsi 30 anni dal 23 maggio del 1992 in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie, Francesca Morvillo, e i tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

Da allora parole come mafia e legalità non sono più un tabù, sono entrate a far parte del nostro linguaggio quotidiano, ma se oggi tutti ricordano ancora la figura del grande Magistrato e la sua lezione è in gran parte merito della scuola e delle nuove generazioni. Lo pensava lo stesso Falcone che, rivolgendosi ai giovani, amava dire: «Le nostre idee continueranno a camminare sulle vostre gambe».

Per molti di noi questa pagina buia della storia italiana è anche un pezzo della propria vita, un evento che ci ha segnato e cambiato, ma per i giovani non è così. Per loro è un evento del passato, che non hanno vissuto. Tuttavia, se forniamo ai ragazzi occasioni in cui possano toccare con mano la “storia”, ne faranno tesoro e ne manterranno vivo il ricordo.

Un’occasione irripetibile è orgogliosamente toccata agli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria “Igino Petrone” che hanno avuto l’onore di essere invitati dall’Ufficio Scolastico Regionale per rappresentare le scuole molisane nella giornata del 10 ottobre 2022. In tal giorno, nella Piazza Prefettura di Campobasso, è prevista una manifestazione pubblica che si prefigge lo scopo di mantenere viva la memoria della strage di Capaci in tutta Italia. I bambini avranno l’eccezionale opportunità di visionare la Teca che contiene i resti della macchina di scorta di Falcone, la prima a essere travolta dall’esplosione di 500 chili di tritolo che uccise tutti. I suoi resti sono diventati il simbolo della lotta alla mafia e, nello stesso tempo, della memoria e della legalità.

Nella stessa giornata, tutti gli alunni della scuola Primaria e Secondaria del nostro Istituto dedicheranno un momento di riflessione sugli stessi temi.

I ragazzi imparano così che questo Mostro, o meglio la cultura, non è una cosa astratta. Non solo, trent’anni dopo si può dire che la lezione di Falcone sia integra, intatta, proprio grazie ai giovani ai quali, idealmente, è passato il testimone per la sua memoria

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