Non erano forse i Cinque Stelle a ‘predicare’ sui costi della politica? Quanto è cambiata la situazione oggi? Le domande dopo quanto accaduto anche a Campobasso come nel resto d’Italia. E’di oggi la Determina di Palazzo San Giorgio che stabilisce che nelle tasche di sindaco e assessori vadano i compensi rivisti perché comprensivi degli arretrati da gennaio fino ad oggi, quindi tutto l’arretrato compensato con l’aumento. Cifre che vanno ad aggiungersi alle indennità già lievitate per effetto della legge di Bilancio che stabilisce aumenti per sindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali. Ovviamente tutto trasparente e lecito senza però dimenticare che è tutto a carico dello Stato e quindi dei contribuenti. Nel caso del comune di Campobasso (come da tabella) a fronte dei più di 7mila euro per il sindaco, la cifra sarà ora quella di più di 27mila, per il vice sindaco e assessore a fronte dei più di 4mila euro spettanti oggi sono più di 12mila e a seguire poi i compensi degli assessori con le opportune differenziazioni tra quelli ai quali spetta per intero perché non lavoratori dipendenti e quelli che invece essendo lavoratori dipendenti ne hanno diritto al cinquanta per cento. Ricapitolando però, ai già corposi aumenti che sono stati stabiliti, con buona pace di tutti, da parte dello Stato ora si aggiungono anche questi soldi in più, spettanti e legittimi certamente anche nel Capoluogo regionale ma non è facile dimenticare però, come anche nel Capoluogo regionale si sia ascoltato spesso dai rappresentanti 5 Stelle di Palazzo San Giorgio come fosse arrivata in basso la politica per i costi troppo onerosi a carico dei cittadini. Questo quanto si ascoltava ieri, e allora ci si chiede: non esisteva un altro modo per ‘impiegare’ quei soldi? Forse troppo illusorio pensare che il ‘cambiamento’ quel ‘cambiamento’ tanto gridato nelle piazze, (anche le nostre), fosse veramente possibile, realizzabile? Sta di fatto che altre ‘soluzioni’ non sono state trovate.