Oramai siamo quasi alla fine della corsa per la composizione delle liste elettorali che dovranno essere presentate non oltre le ore 20:00 di domani sera Lunedì 22 Agosto nei tribunali di competenza territoriali. I tavoli romani sono ancora aperti e non verranno chiusi presumibilmente prima di domattina a mezzogiorno, di conseguenza tutto potrebbe ancora cambiare, ma le speranze sono oramai ridotte al lumicino. Da ieri sembrerebbe ormai certa la candidatura di Lorenzo Cesa e di Claudio Lotito nei seggi maggioritari della nostra regione considerati blindati. Ebbene dalla diffusione di questa notizia nel centrodestra molisano stanno insorgendo tutti, dagli elettori ai big politici, tutti arrabbiati e delusi per l’ennesimo “scippo” di seggi effettuato alla nostra terra. Lo ricordiamo per dovere di cronaca che già nel 2006 poi nel 2013 alcuni dei rappresentanti molisani della coalizione di Salvini, Meloni e Berlusconi avevano dovuto cedere la propria elezione a esponenti di spicco della politica italiana che con il Molise non avevano e non hanno nulla a che vedere. Ad oggi, con la legge elettorale che non consente più ai big di candidarsi su tutti i collegi d’Italia e poi scegliere su quale andare ad occupare il posto, la sorpresa non arriva dopo il voto, ma viene espressa già alle presentazione delle liste. E così, stando alle ultime informazioni che sembrerebbero certezze, i due seggi blindati, quello della Camera e quello del Senato, che spettano rispettivamente ai Centristi e a Forza Italia vedono al momento l’imposizione del segretario nazionale dell’UDC Lorenzo Cesa nel primo e del Presidente della Lazio Claudio Lotito nel secondo, con i politici di razza molisani relegati sui plurinominali e costretti a portare acqua, in questo caso voti, ai due stranieri paracadutati in terra molisana per garantirsi l’elezione.
Le aspettative più deluse al momento sono certamente quelle della coordinatrice regionale di Forza Italia, l’Onorevole uscente Annaelsa Tartaglione, che sarà in corsa sul collegio plurinominale della Camera dei Deputati con Armandino D’Egidio come secondo. Tutt’altro che una candidatura sicura ed un’elezione scontata, così come lasciavano intuire tutte le voci della scorsa settimana che accreditavano la Tartaglione come una componente del Cerchio Magico di Berlusconi che sarebbe stata collocata in un seggio cassaforte per arrivare di nuovo a Montecitorio senza sforzo.
L’altro grande deluso al momento è il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Filoteo Di Sandro che veniva dato per intoccabile al seggio maggioritario del Senato e che invece si troverà in mezzo alla mischia del proporzionale costretto a competere con avversari ben radicati sul territorio e con un bacino di voti sicuramente molto più ampio di quello di Di Sandro che da oramai 10 anni non viene eletto in Regione. Sul plurinominale del senato infatti correrà di certo l’Assessore Nicola Cavaliere per Forza Italia ed il coordinatore regionale della Lega Michele Marone e l’altro Assessore regionale Vincenzo Niro per i centristi. Tra La Rosa di nomi del plurinominale di Palazzo Madama sarebbe dovuto esserci anche quello del Presidente del Consiglio regionale salvatore Micone in quota UDC che però dopo la notizia dell’attribuzione del maggioritario a Claudio Lotito, su tutte le furie, avrebbe rinunciato alla candidatura.
Ricapitolando il tutto, le acque nel centrodestra molisano sono in tempesta al momento e non promettono nulla di buono se fossero confermati questi due nomi sui maggioritari. Se quello di Cesa era stato accettato alla buona poiché se ne apprezza molto la statura politica ed il fatto di essere il segretario nazionale di un partito, la mazzata finale che ha fatto infuriare tutti è stata l’assegnazione del seggio al Senato a Claudio Lotito che politicamente non ha una storia e non viene compresa da nessuno la motivazione per la quale sia tenuto in così grande considerazione da Berlusconi, tanto da farlo candidare nonostante le grandi resistenze che stanno arrivando da Molise.
Come dicevamo ancora potrebbero arrivare sorprese fino a domani, ma fatto sta che il Molise, se si confermassero queste due candidature verrebbe per l’ennesima volta depredato elettoralmente dai Partiti romani, e a questo punto considerando il sentimento di delusione che si sta registrando sempre maggiore nell’elettorato del centrodestra molisano, non è scontato che quei due seggi considerati blindati, alla fine si trasformino in una trappola per gli occupanti. Un atto di rimostranza insomma da parte dell’elettorato molisano che sarebbe l’unico modo per far capire a Roma che il Molise non vuole essere più terra di conquista di nessuno.
Certo a prescindere da come andrà a finire non possiamo non considerare la grande sconfitta che riportano a casa i coordinatori regionali dei partiti della coalizione, che a questo punto dovrebbero fare un serio ragionamento politico sul loro ruolo e sul loro peso nelle sedi centrali dei vari Partiti.
G.D.A.