Campobasso. Presentato questa mattina il progetto ‘Viva Vittoria’: per dire no alla violenza sulle donne 

Anche in Molise approda il progetto ‘Viva Vittoria’, iniziativa che nasce come strumento a contrasto della violenza sulle donne e lo fa in modo concreto con una raccolta fondi per sostenere le attività dei centri antiviolenza sul territorio. ‘Viva Vittoria’ è stato presentato questa mattina a Campobasso nella sede dell’Associazione Liberaluna Onlus che con il suo centro Antiviolenza offre supporto alle donne vittime di violenza. In una sala gremita è stato illustrato quanto accadrà il prossimo venti novembre quando Piazza Municipio sarà interamente rivestita  da una enorme coperta realizzata da quattro quadrati giganti cuciti tra loro e a loro volta formati da tanti quadrati più piccoli, cinquanta per cinquanta realizzati a mano, un numero enorme: mille. A realizzare la straordinaria creazione tutte le donne che sono state coinvolte nel progetto grazie alla volontà della presidente dell’Associazione Liberaluna Maria Grazia La Selva  che dopo avere contattato la creatrice del progetto Cristina Begni ha deciso di portarlo da Brescia in Molise nel Capoluogo regionale interessando tutte le  donne, comuni, associazioni e pro loco. Il venti novembre si svolgerà così una raccolta fondi per la gestione del centro anti violenza dove le donne vittime di violenza vengono accolte e aiutate concretamente nella ricostruzione della loro vita. Nel corso dell’incontro è stato ricordato e sottolineato come siano tantissime le situazioni di violenza spesso nell’ombra perché denunciare è difficile, perché la violenza non è costituita solo dalle botte ma è anche economica e psicologica. “Denunciare per ‘ricostruire’ è Invece  possibile – questo l’appello- essenziale così il ruolo dei centri antiviolenza che ‘accompagnano’ la vittima di violenza lungo tutto il percorso  per il procedimento giuridico nell’affrontare una denuncia. Un percorso necessario per le donne e i loro figli per poter ritrovare la libertà e il rispetto verso se stesse”.