Mercoledì 27 luglio nella Cattedrale di Trivento si è tenuta un interessante celebrazione: la benedizione dell’organo restaurato anche con i proventi dell’8xmille della Chiesa Cattolica, i Primi Vespri solenni dei Santi Patroni della città e della Diocesi di Trivento, Nazario, Celso e Vittore, insieme alla riconsegna, ai rappresentanti delle foranie e delle varie aggregazioni laicali, della Sintesi Sinodale Diocesana relativa al primo anno di ascolto.
Sua Eccellenza il Vescovo Claudio, riguardo alla Sintesi Sinodale, ha specificato che dopo la bella esperienza ecclesiale dell’ascolto, ora, tutto il Popolo santo di Dio, sotto la guida dei suoi pastori, è chiamato a mettere a fuoco, in questo secondo anno di ascolto, le precise priorità della corresponsabilità e formazione degli operatori pastorali, l’ascolto dei mondi (poveri, giovani, donne, professioni, culture…) e lo snellimento delle strutture ecclesiali, insieme ad un cantiere che riguarda le proprie e specifiche necessità pastorali della nostra Diocesi. Questa sintesi riconsegnata alla vigilia della solennità dei Santi Martiri Protettori ci esorta e ci richiama ad una assunzione di una inderogabile responsabilità, personale ed ecclesiale.
E’ stato, nell’occasione, anche riconsegnato alla comunità l’antico organo settecentesco, riportato all’antico splendore dalla mano dei maestro organari Carlo Dell’Orto e Massimo Lanzini e dalla Ditta restauratrice Baratelli e Brianzoni, con la consulenza scientifica del M.o Marco Di Lenola e sotto la supervisione della Soprintendenza dei beni Culturali di Campobasso; della parte lignea si sono adoperati anche fratelli falegnami Fratipietro Francesco e Giovanni.
Bellissima la riflessione offerta dal Vescovo Claudio sull’organo, icona della nostra Chiesa: le numerose canne e i registri devono formare una unità: se una o più canne non sono intonate, iniziano le stonature e la musica diventa insopportabile. Nella Chiesa la varietà dei doni e dei carismi vanno armonizzati sempre con la comunione di fede e il rispetto fraterno. Al termine un bellissimo concerto di brani prescelti ed eseguiti dal maestro Di Lenola e dal cantore Agueiro.
“Con la benedizione dell’organo rimesso a nuovo, ci auguriamo di ritrovare la comunità delle persone: la cantoria non si limiti ad eseguire dei canti da sola, ma poco a poco coinvolga la gente, perché sentiamo il bisogno di unirci tutti alla preghiera. E’ in questo senso che, come parte di una sola comunità, dobbiamo abituarci ad avvertire il suono dell’organo: come l’insieme di un’orchestra. Infatti, proprio disse san Giovanni XXIII, inaugurando l’organo della Basilica vaticana il 26 settembre 1962 l’organo fondendo nelle sue armonie la voce di tutti, inviterà allora il popolo cristiano a formare, con i suoi vescovi e con i sacerdoti, come un solo coro armonioso. Le corde della cetra saranno differenti, ma unica la sinfonia. Così la Chiesa, ancora pellegrina sulla terra, si mostrerà congiunta alla teoria interminabile dei Beati del cielo, che inneggiano all’Agnello Immacolato. Oh mirabile spettacolo, anticipazione e preparazione di quella liturgia celeste, nella quale l’anima nostra sarà intera mente appagata! Con l’auspicio che questi Nostri presaghi voti siano colmati dalla grazia celeste, e trovino rispondenza fedele nei cuori”.
Infatti il bel suono dell’organo, di per sé, esprime a pieno l’ineffabile e l’indicibile, in quanto privo com’è di parole riesce a chiarire ed interpretare in modo straordinario i vari misteri liturgici e a favorire la preghiera, in un autentico spirito e in chiara verità, essendo sempre messaggero di amore e di pace, con il suo linguaggio comprensibile a tutti gli uomini oltre ogni frontiera.