Consegnate oggi (27.07.2022) all’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, 1100 firme raccolte da Coldiretti Giovani Impresa Molise nell’ambito della petizione denominata “Si all’energia rinnovabile senza il consumo di suolo agricolo”. L’iniziativa è stata portata avanti da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale con il fine di combattere il rischio idrogeologico, di fronte ai cambiamenti climatici, e spingere invece il fotovoltaico ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.
La consegna delle firme raccolte, fra cui vi è anche quella dello stesso Nicola Cavaliere, sono state consegnate all’Assessore dal Delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Mario Di Geronimo, e dal Segretario regionale del movimento giovanile di Coldiretti, Cesare Scalabrino, nella sede dell’assessorato a Campobasso.
“Le firme raccolte dai giovani imprenditori agricoli molisani – afferma Mario Di Geronimo – hanno contribuito a raggiungere, in campo nazionale, la cifra di ben 170mila adesioni alla campagna in difesa del suolo agricolo coltivabile, e testimoniano la grande sensibilità e attaccamento al proprio territorio sia dei giovani imprenditori agricoli che delle centinaia di cittadini molisani che hanno sposato la nostra nobile causa”.
“Nello spazio di una generazione – evidenzia Di Geronimo riferendosi al record degli ultimi dieci anni nel consumo di suolo in Italia fotografato dal Rapporto Snpa 2022 dell’Ispra – è scomparso più di un terreno agricolo su 4 (pari a -28%) seguendo un modello di sviluppo sbagliato che purtroppo non si è ancora arrestato e mette a rischio l’ambiente, la sicurezza dei cittadini e la sovranità alimentare del Paese in un momento difficile”.
“Come giovani agricoltori – spiega Di Geronimo – sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico a breve non ci saranno più terreni da coltivare e come se ciò non bastasse accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese. L’Italia possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico. Perché allora – conclude il Delegato dei giovani imprenditori agricoli molisani – utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale, togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori?”.