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La corsa per un posto al Parlamento



Il Partito Democratico strappa dal M5s e dà il via alla campagna elettorale. La rottura è ineluttabile confermano dal Nazareno. Ilposto dei grillini dovrebbe essere preso da Renzi, Calenda e Di Maio. Ma al momento c’è ancora un clima di reciproco sospetto. In Molise si è al lavoro per preparare a tempi di record alleanze e candidati. Il segretario Vittorino Facciolla è pronto a scendere in campo. Una scelta obbligata di un partito che ormai deve scrollarsi di dosso l’incubo dei 5 Stelle. Tutti sono convinti che Facciolla sia l’espressione giusta del Pd e anche di una coalizione allargata che sosterrà Facciola che in questi anni ha dimostrato di essere un politico affidabile. La sua candidatura lascerà strada aperta per la candidatura di Micaela Fanelli alle prossime regionali di primavera. In questo modo Facciola e Fanelli troveranno il giusto equilibrio e non si pesteranno più i calli. Tutti rinunceranno alle vacanze. Non c’è tempo. Mancano due mesi alle elezioni e tuti vogliono presentarsi a questo appuntamento con l’abito da festa. Chi invece dovrà scalare l’Everest saranno i 5 Stelle alle prese con tanti problemi. Per loro non è più il quadro di 5 anni fa e i posti al parlamento (Camera e Senato) rischiano di essere appannaggio di centro destra e Pd. La scorsa volta i 5 Stelle fecero bottino pieno con due senatori e due parlamentari, Questa volta rischiano di rimanere con il cerino in mano. Se anche Federico non venisse eletto per lui si prospetta il paracadute per le prossime regionali. Come sono lontani i tempi in cui il leader era Di Maio. Con lui il M5s creava i governi, non li sfasciava. I pronostici della vigilia vedono una lotta all’ultimo voto tra centro destra e centro sinistra. Chi dovesse vincere le politiche avrebbe un vantaggio non indifferente per le prossime regionali. Ecco perché i leader sono al lavoro per convincere i molisani a votare per loro. Nel centro destra si aspettano le imminenti mosse dell’on. Aldo Patriciello. Dal suo cilindro dovrà estrarre un nome per il Parlamento. Così come accadde qualche legislatura fa, quando venne fuori il nome di Riccardo Tamburro, Patriciellopotrebbe tirar fuori un nome in grado di mettere tutti d’accordo.Anche perché questa volta non proporrà né cognati, né fratelli, né parenti fino al 4 grado. Anche Michele Iorio, forte della sua amicizia con Fitto, potrebbe correre, in quota Fratelli d’Italia, per un posto al Senato. In tanti vedrebbero bene la sua candidatura a condizione che scenda a compromesso con gli altri partiti. In caso contrario si troverebbe anche lui con un bel cerino in mano. Tutto dipende dal suo comportamento di uomo di centro destra. In questi ultimi anni Iorio si è messo di traverso a Toma e ai suoiassessori che sono pronti a sostenerlo, ma aspettano un segnale di distensione da parte di un esponente politico che ha fatto la storia del Molise negli ultimi 20 anni, che non può continuare a mettersi di traverso al centro destra. Intanto circola con insistenza una indiscrezione che vede un esponente del mondo dell’imprenditoriamolisana in procinto di una candidatura al Parlamento. Vedremo chi la tirerà fuori. Insomma, quando in ballo ci sono le “poltrone” da accaparrarsi alle elezioni la guerra all’interno delle forze politiche non fa eccezione. Soprattutto, poi, se l’elezione avviene per cooptazione e non coi numeri di preferenza ottenuti nelle urne. Una cosa è certa: non è facile prendere le misure con questa legge elettorale che costringe tutti a ragionare in termini di proporzionale dopo oltre vent’anni di maggioritario.

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