Come abbiamo lungamente detto nel corso di altri articoli, la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali 2023 è ufficialmente iniziata in tutti i partiti. In alcuni in modo ancora sottobraccio, mentre in altri, Forza Italia, in modo eclatante. E così solo alcuni giorni fa l’Onorevole Annaelsa Tartaglione coordinatrice del partito di Berlusconi in Molise ha assegnato le deleghe territoriali del partito.
Nicola Cavaliere capodelegazione di Forza Italia, che poi sarebbe il capo delegazione di se stesso in quanto ufficialmente è l’unico consigliere regionale iscritto al Partito.
Roberto Di Pasquale coordinatore cittadino di Isernia, peccato però che lo stesso di Pasquale fosse già stato candidato ad isernia appoggiando Cosimo Tedeschi e quindi contro Forza Italia ed il centrodestra. Per non parlare poi che Isernia è la roccaforte del consigliere Di Baggio, che pur non essendo tesserato di Forza Italia ne è comunque vicino. Immaginiamo che una nomina del genere nono lo lasci contento.
Sarah Khalaf invece, è la nuova coordinatrice cittadina i Forza Italia per Campobasso, anche lei con trascorsi in politica. Infatti fu candidata alle comunali del 2019 con il partito di Vincenzo Niro.
Bene detto questo, per i meno addentrati a discorsi politici possiamo analizzare che queste nomine appena fatte dalla Tartaglione che dichiara di essere frutto di percorso interno e condiviso con eletti e rappresentanti, stanno facendo nascere non poche polemiche all’interno delle fila del partito a tutti i livelli, anche solo per il fatto che leggendo la situazione queste nomine sarebbero la mossa di Annaelsa per blindare la candidatura a Presidente della Regione di Francesco Roberti, già Sindaco di Termoli e Presidente della Provincia di Campobasso. Insomma un bel “ciao ciao” a Donato Toma e la sua possibile ricandidatura.
Registriamo in merito il forte dissenso le dichiarazioni rilasciate dal capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Campobasso Domenico Esposito che si è detto molto amareggiato da come sia stata gestita la cosa, tenero a sottolineare che è menzoniera la dichiarazione di aver condiviso con eletti ed iscritti le nomine da assegnare, lui non è stato interpellato da nessuno e nulla sapeva.
Voglio ricordare ha proseguito Esposito “Che un rappresentante di un partito deve vivere la politica tra la gente, per raccogliere giudizi, critiche problematiche, spiegare le proposte fatte. Non occorre nominare una persona che stia li solo per rappresentanza, non occorre. Occorrerebbe riportare la politica in mezzo alla gente, riaprire i circoli, le sedi di partito dove svolgere riunioni e dibattiti, organizzare iniziative sul territorio, per cercare di strappare quante più persone possibili al partito maggioritario in Italia cioè quello dell’astensionismo”. “Anche io ho ricevuto diverse proposte da parte della coordinatrice in merito ad incarichi ed altro ma le ho tutte rispedite al mittente, sopratutto in vista del progetto politico che si sta prefigurando anche attraverso queste nomine. Continuerò a fare quello per il quale i cittadini mi hanno votato e cioè il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Camp0basso”
Una situazione dunque altro che calma e tranquilla nei mari che sta attraversando Forza Italia Molise e la sua coordinatrice Annaelsa Tartaglione alla quale vogliamo solo fare un memento. Nel 2019 quando si è votato a Campobasso e Termoli, per intenderci, la candidatura del sindaco nel capoluogo era stata assegnata a Forza Italia, mentre a Termoli alla Lega. Cosa certa è che la coordinatrice abbia molto spinto a livello locale ed anche a livello nazionale per far si che l’accordo fosse invertito e ci riuscì. Il candidato Sindaco per la città di Termoli lo espresse Forza Italia, Francesco Roberti, da sempre uomo di fiducia della tartaglione che venne eletto senza problemi, mentre a Campobasso la Lega all’ultimo minuto si dovette incaricare di trovare all’ultimo secondo un candidato che venne individuato in Maria Domenica D’Alessandro, che come tutti ricorderemo non attirò la simpatia dei campobassani dal primo momento ed infatti arrivò la sconfitta.
Ora a distanza di 3 anni è possibile che non si sia imparato nulla dalla lezione delle comunali ed anzi si voglia riproporre magari uno schema più o meno simile a livello regionale rischiando davvero di spaccare la coalizione per beghe interne e personalismi?
G.D.A.