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Emendamento di Federico (M5S) sull’edilizia dei piccoli comuni approvato alla Camera. La nota

L'Onorevole del Movimento 5 stelle Antonio Federico



“Il contrasto allo spopolamento passa anche dalla rigenerazione del patrimonio edilizio che rende più attrattivo un territorio, soprattutto nelle aree interne. Se poi perseguiamo questo obiettivo tutelando il paesaggio e incentivando l’efficientamento energetico, ne beneficia l’intero Paese”.
Così il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico, commenta l’approvazione dell’emendamento a sua firma, collegato al decreto Aiuti.
“Oggi – spiega Federico – semplifichiamo, acceleriamo e rendiamo più vantaggiose la demolizione e la ricostruzione degli immobili in aree vincolate. Mi riferisco alle aree individuate ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio, quelle sottoposte a vincoli paesaggistici generalizzati, perché prive di riconosciuto valore storico, artistico o architettonico. Realtà presenti in tutto il Paese e che in Molise coprono quasi l’intero territorio regionale.
Con l’approvazione dell’emendamento, gli interventi di demolizione e ricostruzione effettuati in queste aree non saranno più considerati ‘nuove costruzioni’: una categoria edilizia che nella maggior parte dei casi non è consentita dai piani urbanistici dei comuni e comunque non può beneficiare di vari incentivi fiscali.
Le ricostruzioni in queste aree saranno invece catalogate come ‘ristrutturazioni pesanti’ e ciò significa semplificare le autorizzazioni, incentivare il recupero edilizio, accedere ai bonus in ottica di efficientamento energetico e miglioramento sismico.
In pratica – continua il deputato M5S – quanto già previsto dal decreto Energia per gli interventi in aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi dell’articolo 142 del Codice dei Beni culturali, quelle di maggior pregio, varrà anche per le aree vincolate ai sensi dell’articolo 136, senza alcun atto successivo che ne definisca le modalità di utilizzo.
Con questo provvedimento, infatti, cancelliamo il paradosso per cui la ricostruzione di un immobile preesistente era consentita all’interno di parchi, riserve naturali, territori costieri e laghi, ma era esclusa per migliaia di immobili fatiscenti solo perché in aree con vincoli generalizzati.
Ora, finalmente, anche in queste zone sarà possibile realizzare nuovi edifici che comportino modifiche di sagoma, prospetto, sedime o volume, e sarà possibile farlo in maniera più semplice, recuperando gli immobili rurali abbandonati, quindi accelerando la ristrutturazione nelle aree agricole e ridando slancio al settore delle costruzioni nei piccoli comuni del Molise.
In questo modo – termina Federico – aggiriamo l’assenza di pianificazione da parte della Regione Molise e rispondiamo alle necessità espresse dai rappresentanti nazionali di Ance, che ho incontrato ieri in video call, ma anche da architetti, ingegneri, dai sindaci dei Comuni molisani vincolati dai piani paesaggistici e da tanti cittadini finora esclusi dalle agevolazioni fiscali.
In definitiva: rigeneriamo il patrimonio edilizio rurale del Molise e valorizziamo le aree interne perché le rendiamo più attrattive, più vivibili”.

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