I saldi estivi o vendite di fine stagione, iniziano in Molise sabato 2 luglio e dureranno 60 giorni, fino al 30 agosto. Come per lo scorso anno Confcommercio Molise e ADOC Molise confermano le modalità di svolgimento delle vendite di fine stagione, che dovranno avvenire secondo una serie di regole sintetizzate nel decalogo dei “saldi chiari e sicuri”, seguendo norme di sicurezza e trasparenza.
ESPOSIZIONE DEI PREZZI Vige l’obbligo di esporre al pubblico anche il prezzo antecedente la vendita straordinaria e la percentuale di sconto.
OBBLIGHI PARTICOLARI Le svendite di fine stagione, possono essere effettuate solo per le merci che effettivamente siano suscettibili di notevole deprezzamento se non vendute “entro la relativa stagione”: abbigliamento, calzature e prodotti ad alto contenuto moda. Le merci in saldo devono essere nettamente distinte e separate da quelle in vendita normale, se la separazione non è materialmente praticabile, deve essere sospesa la vendita ordinaria (cioè quella a prezzo pieno).
DIVIETO VENDITE PROMOZIONALI NEI 30 GG PRECEDENTI Nei 30 giorni precedenti ai saldi estivi 2022 non sono consentite le vendite promozionali. Si segnala che in caso di violazione di tali disposizioni si applicano le sanzioni previste dall’articolo 22, comma 3, del decreto legislativo n. 114 del 1998.
VENDITE DI LIQUIDAZIONE Periodo: Possono svolgersi in qualsiasi periodo dell’anno – con l’eccezione del mese di dicembre per il punto d) solo per 4 motivi ben specificati:
Durata: Per questi due casi la vendita non può superare le 13 settimane di durata massima.
Durata: Per questi due casi la vendita non può superare le 6 settimane.
COMUNICAZIONE Devono essere segnalate al Comune tramite raccomandata a. r. con almeno 15 giorni di anticipo sulla data di inizio. Alla comunicazione devono essere allegati rispettivamente:
ESPOSIZIONE DEI PREZZI Esiste l’obbligo di esporre al pubblico anche il prezzo antecedente la vendita straordinaria e la percentuale di sconto.
Obblighi particolari:
Restano validi gli altri obblighi relativi alle comunicazioni al pubblico, alle asserzioni pubblicitarie e al divieto di introdurre merce dello stesso tipo di quella in liquidazione.
ESCLUSIONI Restano, come prima, fuori dal campo di applicazione le vendite fallimentari disposte dall’autorità giudiziaria. E’ proibito usare espressioni che richiamano il fallimento al di fuori di questo solo caso.
VENDITE SOTTOCOSTO Ricordiamo che le “vendite sottocosto” sono comprese tra le “vendite straordinarie” nel citato art. 15 del D. Lgs. 114/98 e disciplinate dal regolamento contenuto nel D.P.R. 6/4/2001, n. 218, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12/06/2001. In particolare l’Art. 3. “Obblighi di informazione al consumatore” al comma 3, recita: “Sono considerate ingannevoli, ai sensi del decreto legislativo n. 74 del 1992, le comunicazioni di cui al comma 1, nel caso di vendita non effettivamente effettuata sottocosto”.
Ne consegue che sono considerate ingannevoli, le comunicazioni pubblicitarie anche nel caso di messaggi pubblicitari all’esterno o all’interno del locale nelle quali si citino o si seguano gli obblighi previsti per le vendite sottocosto, nel caso di vendita non effettivamente effettuata sottocosto.
DISPOSIZIONI COMUNI Le asserzioni pubblicitarie devono essere chiare e non ingannevoli, tutte le affermazioni debbono essere dimostrabili agli Organi di Vigilanza (es.: “a prezzo di costo” autorizza il Vigile a chiedere di vedere la fattura di acquisto). Fermi restanti gli obblighi per i prezzi sulla merce, nelle pubblicità all’esterno del negozio, sulla stampa, sulle locandine, negli annunci letti alla radio:
– i prezzi e gli sconti, se indicati, dovranno avere tutti lo stesso rilievo;
– qualora si citi un solo prezzo o percentuale di sconto, tutti gli articoli rientranti in quella voce dovranno essere venduti a quel prezzo o sconto.
La merce deve essere ceduta senza limiti di quantità e alle condizioni pubblicizzate. L’eventuale esaurimento di un prodotto deve essere portato a conoscenza del pubblico in modo idoneo.
Gli sconti non possono essere modificati durante le vendite se non al ribasso e devono essere chiaramente posti sulle merci secondo le stesse disposizioni previste per l’esposizione dei prezzi. Le condizioni di maggior favore possono essere sempre praticate (ulteriore sconto “ad personam”, arrotondamento in calare, ecc.).
SANZIONI Da €. 516,45 a €. 3.098,74 [normalmente applicato il doppio del minimo: €. 1.032,90 e cessazione immediata dell’irregolarità].