Con un anticipo di sei mesi rispetto alla precedente tabella di marcia, per effetto del Decreto PNRR 2, da oggi 30 giugno scattano le nuove sanzioni nei confronti di commercianti, artigiani e professionisti che si oppongono al pagamento tramite POS. Di fatto le sanzioni scatteranno da fine giugno e non più dal primo gennaio 2023.
Tante le figure professionali interessate: artigiani come falegnami, fabbri e idraulici, ristoratori e baristi; negozianti e ambulanti; notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, dentisti e professionisti in genere.
Al via da oggi 30 giugno la norma che rende il POS obbligatorio negli esercizi commerciali e non solo. Per chi non si adeguerà e rifiuterà i pagamenti elettronici è prevista una doppia multa, un ulteriore batosta per il commercio italiano già in grande difficolta per le ricadute sull’economia causate da pandemia e guerra ma anche dalla crescente inflazione che sta facendo calare e di molto i consumi. La normativa che nella forma è sicuramente corretta e plaudibile però non risolve la questione spinosa del perchè in molti non accettano pagamenti elettronici o non li accettano sotto una certa cifra. Il perchè è presto detto. In Italia per avere un POS nella mia pizzeria ad esempio devo pagare un canone mensile di noleggio alla banca che mi fornisce il servizio ed il dispositivo, ed in più su ogni transazione effettuata andrò a pagare una commissione percentuale che varia a seconda delle banche e dei circuiti utilizzati. Il problema quindi, non sta nella reticenza dei commercianti ecc. di adeguarsi al pagamento elettronico per questioni di tracciabilità o di evasione fiscale, ma bensì nei costi, che alle volte sono elevati, per la fruizione del servizio POS. Riteniamo che prima di applicare una normativa del genere, magari, sarebbe stato opportuno chiudere una intesa con gli istituti di credito per ridurre costi e commissioni sulle transazioni agli esercenti, evitando di vessarli ulteriormente.
Ecco allora qualche ulteriore informazioni in merito ad un argomento che sicuramente interesserà clienti e non solo
Dal 30 giugno 2022 scatterà una doppia multa, una fissa e una variabile, per chi rifiuta il pagamento tramite POS (carta di debito, di credito o carta virtuale), vale a dire il noto dispositivo elettronico che permette di utilizzare le carte per le transazioni commerciali.
Ricordiamo che per esercenti, artigiani e professionisti l’obbligo di accettare pagamenti tramite il POS è già in vigore dal 2013, ma fino ad oggi non erano previste sanzioni per chi non si fosse adeguato. Da domani invece con l’entrata in vigore del decreto legge la situazione cambia, prevedendo addirittura una doppia sanzione per chi si rifiutasse di accettare i suddetti pagamenti.
Inizialmente la data di entrata in vigore del decreto era stata prevista il primo gennaio 2023, in quanto misura necessaria per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Invece, proprio il nuovo decreto legge ha anticipato la data di entrata in vigore della normativa nel 30 giugno 2022, il quale disciplina le sanzioni amministrative per quanto attiene alla violazione dell’obbligo di accettare il pagamento POS con carte di debito o di credito, da parte di commercianti, artigiani e professionisti.
Il sopra citato art. 19-ter ha definito le caratteristiche della sanzione che scatta contro chi dice no al pagamento POS, preferendo intascare il corrispettivo in denaro contante. Ebbene, in esso è disposto che l’importo della sanzione per chi non accetta pagamenti in formato elettronico, a partire dalla nuova data del 30 giugno 2022 è fissato in:
Da notare un dettaglio non di poco conto: infatti non vi sono norme relative al pagamento in misura ridotta, rintracciabile nelle disposizioni in vigore in campo di sanzioni amministrative.
Unici casi in cui l’esercente o il professionista può rifiutarsi di accettare un pagamento elettronico è soltanto nella ipotesi di oggettiva impossibilità tecnica: il commerciante che dichiara di avere il Pos fuori uso (per un guasto tecnico o quando il terminale non ha linea).