Riceviamo e pubblichiamo nota del portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati, Antonio Federico, sul pacchetto di emendamenti a propria firma, collegato al decreto Aiuti.
“Qualsiasi intervento legislativo deve essere pensato e realizzato anche per migliorare l’attrattività e la vivibilità delle aree interne senza intaccarne il pregio. In questa direzione vanno alcune delle proposte che ho presentato alla Camera per favorire la ricostruzione degli immobili e sostenere il fotovoltaico nelle aree tutelate”. Così il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico, sugli emendamenti collegati al decreto Aiuti che nei prossimi giorni sarà in discussione alla Camera dei deputati.
“Per fare il bene delle aree interne – spiega Federico – dobbiamo proseguire nel solco già tracciato nei mesi scorsi dal decreto Energia. Ad esempio ho proposto di utilizzare gli strumenti previsti da quel decreto per facilitare la demolizione e la ricostruzione degli immobili in aree vincolate.
Mi riferisco in particolare alle aree individuate ai sensi dell’articolo 136 del Testo unico dei Beni culturali, quelle sottoposte a vincoli paesaggistici generalizzati. In molti casi sono aree svantaggiate o abbandonate, perché non definite di particolare pregio e per le quali non esistono atti o decreti attuativi che ne specifichino l’uso: realtà presenti soprattutto in Molise.
Ho quindi proposto che gli interventi di demolizione e ricostruzione, anche ‘fuori sagoma’, effettuati in queste aree siano considerati non più nuove costruzioni, ma ristrutturazioni ‘pesanti’ in modo da semplificare le autorizzazioni, incentivare il recupero edilizio e accedere agli incentivi fiscali in ottica di efficientamento energetico e miglioramento sismico.
In pratica, quanto già previsto dal decreto Energia per gli interventi in aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi dell’articolo 142 dello stesso Testo unico, qualora fosse approvata la mia proposta dovrà valere anche per le aree sottoposte a vincoli generalizzati, senza alcun atto successivo che ne definisca le modalità di utilizzo.
Non solo. In ottica semplificazione – va avanti il parlamentare – ho proposto di consentire, senza pareri ministeriali, l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici non tutelati che però rientrano in aree tutelate.
La proposta è pensata soprattutto per i piccoli borghi. I centri storici sono quasi sempre dichiarati di notevole interesse pubblico, ma spesso i singoli edifici non hanno le caratteristiche per la specifica tutela. Semplificare l’installazione del fotovoltaico su questi edifici, quindi, può essere utile per recuperare i borghi, anche tramite comunità energetiche rinnovabili.
A completare il pacchetto, l’emendamento con cui insieme ad altri colleghi ho chiesto di riattivare il meccanismo dei crediti d’imposta legati al Superbonus.
La nostra proposta – spiega ancora il deputato M5S – prevede che i crediti possano formare oggetto di cessioni integrali o parziali di una o più singole annualità, anche successivamente alla prima comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Chiediamo di estendere la cessione dei crediti alle Pmi clienti delle banche e, per le spese sostenute nel 2021, chiediamo di rendere possibile l’utilizzo della quota di credito non fruita entro la fine del 2022. Infine abbiamo proposto che i crediti acquistati nel 2022 possano essere utilizzati per sottoscrivere emissioni di Buoni del Tesoro, in modo da liberare i cassetti delle imprese, sbloccare i pagamenti e riattivare i cantieri, perché la necessità di rifinanziare il Superbonus è imprescindibile.
La nostra volontà è chiara – termina Antonio Federico – ma è fondamentale che anche le altre forze politiche sostengano questi correttivi. Imprese e lavoratori non possono restare nell’incertezza: mettiamoli al sicuro e lasciamoli lavorare”.