Anche se la campagna elettorale non è ancora ufficialmente cominciata, da mesi oramai ogni esponente politico interessato sta manovrando da dietro le quinte, chi in maniera molto vellutata chi meno. Molte sono le riunioni politiche che si stanno tenendo già da qualche mese, sia dall’una che dall’altra parte, nelle quali si discute e si programmano strategie e mosse comuni in vista della tornata elettorale del 2023 che porterà i cittadini molisani a votare per il rinnovo del Consiglio Regionale ma anche per eleggere i propri rappresentanti in Parlamento. Se si voterà in un unica volta oppure se verranno separati i giorni per recarsi alle urne non è dato saperlo ancora, ma non credete sia un dettaglio ininfluente, è influente e come. Più che della competizione elettorale molisana oggi vorremmo interessarci e fare delle considerazioni sulle elezioni Politiche che rinnoveranno la composizione parlamentare. Tutti sanno che dopo la riforma approvata in questa legislatura da queste elezioni ci sarà il famoso taglio dei parlamentari, tanto voluto da tutti prima e temutissimo da tutti a ridosso della scadenza della legislatura. E si perché stando ai sondaggi l’unico partito che non vedrà tagliate le proprie poltrone, anzi le quasi triplicherà, è quello della Meloni, per il resto sono cavoli amari per tutti, perché grazie alla riforma che hanno approvato ogni partito perderà come minimo 10/15 parlamentari, fino ad arrivare addirittura ai 50/60 come nel caso di Forza Italia se i numeri dei sondaggi si confermassero nelle urne. Veniamo dunque, senza dilungarci troppo alle questioni che più ci riguardano direttamente, la situazione di Forza Italia in Molise. Come la logica vorrebbe, la spartizione dei candidati a Presidente nelle varie regioni nella coalizione di centrodestra va per logica partitica e dando la corsia privilegiata agli uscenti. In Lombardia la Lega dovrebbe esprimere e riconfermare Fontana, in Sicilia il candidato dovrebbe essere l’uscente Nello Musumeci appoggiato da Fratelli d’Italia ma espressione di tutta la coalizione, in Lazio la candidatura dovrebbe esprimerla Fratelli d’Italia e di conseguenza in Molise toccherebbe a Forza Italia. Parlando di logica, e spettando a Forza Italia la candidatura del Presidente, considerando la regola degli uscenti, non ci dovrebbero essere grossi problemi nella riconferma di donato toma come candidato alla presidenza, essendo esso uscente e appartenente a Forza Italia. Ma non è così semplice. Aldo Patriciello, il massimo politico regionale per esperienza e grado, per il momento si è “sfilato” dal dare appoggi e suggerimenti definendosi un semplice elettore e che non metterà becco nelle beghe delle elezioni politiche regionali del Molise, non appoggiando questa volta la candidatura di nessuno dei suoi cognati, come aveva sempre fatto in passato. Chi stà facendo dormire sonni poco sereni a Donato Toma, oltre che il coordinatore regionale della Lega Michele marone che ha dichiarato che addirittura si sfilerebbe dalla coalizione se fosse Toma il candidato, è la Coordinatrice di Forza Italia Molise, l’On. Annaelsa Tartaglione. L’onorevole tanto si sta dando da fare nei palazzi e negli ambienti romani, tanto che tutti oramai la collocano all’interno del cerchio magico di Silvio Berlusconi, cioè una di quelle persone che condivide con il Cavaliere momenti pubblici ma anche privati e della quale compagnia Berlusconi si circonda sempre più. Sembrerebbe quasi scontato quindi che alla isernina Tartaglione il buon Silvio, come ha sempre dimostrato, riconoscerà il proprio bene facendola candidare in un bel seggio blindato garantendole altri 5 anni tranquilli in Parlamento.
Eppure, la questione non sembra risolta, infatti la Tartaglione non perde occasioni per tirare bordate a Donato Toma, facendo intendere che se dipendesse da lei la scelta non ricadrebbe su di lui ma bensì sul suo fido alleato il Sindaco di Termoli e Presidente della Provincia Francesco Roberti, che pian piano si sta facendo strada nella politica molisana anche aiutato dalla guida della Tartaglione.
Voglio chiudere questo pezzo con un quesito che possa porre uno spunto di riflessione. Ma se ad Annaelsa Tartaglione venisse proposta la candidatura in un seggio blindato alla Camera, così da assicurarle la rielezione, oppure la scelta del candidato Presidente in Molise, che potrebbe anche essere lei, e quindi cinque anni sicuri seduta in consiglio regionale, cosa sceglierebbe?
Si prospetta una estate politicamente bollente, cari lettori e noi saremo qui a raccontarvela.
G.D.A.