Riceviamo comunicato stampa della Portavoce Rosa Alba Testamento, Gruppo Misto – Componente “L’Alternativa C’è” – Camera dei Deputati
Leggo talvolta commenti in cui mi si accusa di essere uscita dal Movimento 5 stelle, di essere una che “cambia casacca”. Non è così. Ci tengo a precisare – spiega Rosa Alba Testamento – che io non ho lasciato il Movimento di mia iniziativa ma sono stata espulsa, insieme ad altri 40 parlamentari per non aver votato la fiducia al governo Draghi.
Per effetto dell’espulsione si passa automaticamente al gruppo misto e ho aderito quindi alla componente “Alternativa”, in modo da poter esercitare una opposizione sostanziale e maggiormente organizzata e da avere maggiori strumenti e tempi per svolgere l’attività parlamentare. Fin da subito il governo Draghi si è rivelato un governo di restaurazione presieduto da un banchiere che non dava assolutamente garanzia di avere a cuore il benessere dei cittadini italiani. Nel governo da lui proposto, agli esponenti del Movimento non era assegnato alcun ministero riguardante gli aspetti più critici e problematici per la vita degli italiani (salute, giustizia, turismo, beni culturali, istruzione, ambiente).
Le ragioni della mia scelta sono state ampiamente motivate in una lettera aperta inviata al Movimento 5 stelle e ai media regionali. Oggi sarei felice di poter affermare: “ho sbagliato a non dare la fiducia al governo Draghi perche’ ha lavorato bene”.
Purtroppo non è così. Avere un governo sostenuto da tutte le forze politiche ha consentito di sperimentare una sconcertante arroganza del potere. Ci avviamo verso un futuro di sofferenze, sacrifici, limitazione delle libertà personali.
Certamente il Movimento 5 stelle, in questi anni di governo, ha vissuto momenti difficili che ne hanno messo a dura prova la forza d’animo.
Ha avuto tutti contro, ma in alcuni momenti cruciali – conclude Testamento – non ha avuto coraggio: il coraggio di tornare alle elezioni, il coraggio di abbandonare gli incarichi di governo e dare al paese una opposizione forte.
Si avvicinano alle prossime tornate elettorali senza orgoglio, ripiegati sul partito democratico, un PD che però non riconosce al Movimento pari dignità.