Si è svolta questa mattina a Campobasso nell’Aula Magna dell’Università degli studi del Molise convocata dal Presidente OMCeO, ( Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Campobasso) di Campobasso Giuseppe De Gregorio l’Assemblea Generale Ordinaria dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Campobasso. Erano presenti le autorità istituzionali del mondo della medicina e della politica. Una giornata importante, durante la quale ha avuto luogo anche la commovente cerimonia del premio ai 50 anni di laurea, mentre per i neolaureati il Giuramento sul Codice Deontologico dei Medici e Odontoiatri con lettura del giuramento di Ippocrate.
“Una giornata importantissima questo si potrebbe definire il Battesimo del fuoco– così ha dichiarato alla stampa il presidente dell’Ordine De Gregorio- oggi- ha continuato De Gregorio- è un momento particolarmente significativo per l’impegno che i giovani medicie e odontoiatri contraggono con la pratica etica della professione. Dagli insegnamenti che ha trasmesso Ippocrate sono trascorsi più di duemila anni e i suoi insegnamenti sono sempre attualissimi e sono quelli poi che indirizzano i rapporti tra medico e paziente e tra colleghi” . Durante il suo intervento il presidente dell’Ordine ha poi sottolineato come oggi “la garanzia dei servizi sanitari non sia cosa semplice, perché – ha detto – ci troviamo in una situazione di cambio di paradigmi per tutta una serie di motivi. Si va verso la rimodulazione della medicina sul territorio e per garantire anche la domiciliarità delle cure occorre oltre alla parte dell’ accoglienza attraverso le Case dalla Salute c’è bisogno di personale sanitario. Sappiamo tutti anche in Molise del calo sui numeri di personale e questo rende difficile difficile la garanzia a tutti della migliore sanità possibile. Molto dipenderà dalla politica e molto dipenderà anche dai medici. Noi medici – ha sottolineato-vogliamo essere protagonisti di questa rivoluzione, un compito che vogliamo portare avanti prima di tutti nei confronti del paziente che deve rimanere al centro della nostra azione”. Alla stampa ha risposto anche sulle domande che hanno riguardato il Commissariamento della sanità molisana. “Oramai siamo una regione commissariata da tredici anni e questo la dice lunga sul fatto che in tutto questo tempo non siamo riusciti a risolvere i problemi. Ritengo perciò, essendo la situazione complessa che arrivare a una soluzione definitiva rispetto a una sua riorganizzazione sia complicato perché la situazione è complessa. Non appare ragionevole identificare un unico capo espiatorio per una problematica che dura da tredici anni, certamente c’ è la necessità di risorse economiche e personale. Il Commissario è una figura che esiste perché esiste una precarietà della situazione, voglio però ricordare che di Commissari se ne sono succeduti tantissimi e dopo tredici anni siamo a questo punto, certo è che in casi come questi è necessaria per legge la figura del Commissario, che il commissario abbia la bacchetta magica per risolvere determinate situazioni la vedo complicata”