Domani è il giorno del giudizio. Tutte le esternazioni piene di retorica e demagogia propinate nei giorni scorsi troveranno il posto che meritano. Non è un segreto che chi, a corrente alternata, rema contro il Governo Toma, dovrà uscire allo scoperto. Se non lo farà significa che la politica non ha senso. Molti osservatori sono ansiosi di sapere come andrà a finire. Il centrodestra andrà sotto o riuscirà a salvarsi in calcio d’angolo? Comunque andrà a finire sarà ancora una volta una brutta pagina della politica, che arrecherà un danno enorme al Molise alle prese con le gravi ricadute della guerra e della pandemia. Molti avvertono una soglia molto alta del fastidio. Infatti, come si fa a non essere infastiditi da chi in piena guerra e pandemia, tensione sociale e prezzi dell’energia alle stelle, mette a rischio la tenuta del Governo Toma per capricci personali? Per rilanciare il Molise serve un presupposto: continuità di governo. Sono mesi decisivi con l’arrivo di tanti soldi che rischiano di andare a farsi benedire. Di fronte allo stato poco edificante del Consiglio regionale c’è poco da stare allegri. Non vorremmo che si perdesse un altro anno a litigare, dopo quelli persi per la pandemia. La stabilità politica è un valore in sé. Ai consiglieri regionali ci permettiamo di dare un umile consiglio. Ognuno prima di entrare in aula si confessi con il Padreterno. Sappiamo bene che per qualcuno non è piacevole perché dovrebbe confessare i tanti peccati che ha causato alla sua maggioranza di centro destra. Non sappiamo se è a conoscenza che sta perdendo consenso e popolarità. Toma, comunque andrà a finire, farà bene ad appellarsi all’opinione pubblica. E non solo. Anche ai coordinatori dei partiti: l’on. Annaelsa Tartaglione e Filoteo Di Sandro. Siamo ansiosi di vedere la loro reazione se qualcuno dei loro amici dovesse ritirare la fiducia, facendo cadere con un anno di anticipo la giunta Toma. Sicuramente sia Berlusconi che Meloni la prenderebbero molto male. Siamo al capolinea o no? O ci si comporta in modo leale in una coalizione dove si è stati eletti o si dica apertamente io sto con il centrosinistra. Altre vie non ve ne sono. Domani qualcuno rischia di fare una pessima figura. Toma finora è stato fin troppo tollerante. Farà bene a dire quello che pensa. I consiglieri di opposizione hanno intuito il difficile momento del centro destra e gettano benzina sul fuoco. D’altronde è il loro mestiere. Ma anche loro sanno di andare incontro a un rischio. Quello di non essere rieletti in Consiglio regionale. È il rischio di tutti i consiglieri regionali. La percezione che si ha è quella di vedere politici abituati a pizzicarsi, provocarsi a getto continuo a palazzo Moffa e che sono molto lontani dalla realtà di chi è alle prese con una situazione estremamente difficile. Sicuramente non tutti i consiglieri la pensano allo stesso modo. L’andazzo che si percepisce è un po’ questo. Cosa accadrà domani? Non abbiamo la palla di vetro. Tutto dipenderà dal comportamento in aula di alcuni esponenti che sulla carta fanno parte del centro destra. Tartaglione e Di Sandro sanno bene che la polvere non la si può nascondere sotto il tappeto.
G.D.A.