Il 10 maggio 1933, 40 mila persone si radunarono in Openrnplaz di Berlino per ascoltare l’impetuoso discorso del ministro della propaganda, il nazista Goebbels, e per “gettare alle fiamme i libri degli ebrei e degli istigatori del popolo”.
Tra i testi dati alle fiamme c’erano anche gli scritti del poeta ebreo del XIX secolo Heinrich Heine – fino a quel momento amato in Germania – il quale nel 1820 aveva scritto: “Là dove bruciano i libri, prima o poi bruceranno anche gli esseri umani”.
A quel gesto, dal sinistro valore simbolico, seguirono infatti le leggi razziali di Norimberga (1935) e una crescente persecuzione degli ebrei che culminò con il loro sistematico sterminio, pianificato e attuato agli inizi degli anni 40.
Ma perché ricordare queste pagine oscure? “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo”: con queste parole Primo Levisottolineava l’importanza del “ricordo” e della memoria in un momento in cui le parole sembra perdano il loro significato e vengano utilizzate addirittura (la cosiddetta denazificazione) per giustificare una “ingiustificabile” guerra che ci sta riproponendo morti e distruzione, stragi e forni crematori.
Le parole e la testimonianza di Primo Levi sono quindi drammaticamente attuali e possono aiutarci a conoscere il passato per costruire un futuro “migliore”.
Martedì 10 maggio dalle ore 9.00, grazie all’Amministrazione Comunale di Guglionesi, al Parco Letterario e del Paesaggio “ F.Jovine “, all’Arci cittadina, presso i locali adiacenti la scuola di musica (siti nella Villa comunale “Castellara”), ricorderemo, insieme agli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi, la sconvolgente vergogna dei campi di concentramento e delle leggi razziali per allontanare, come indicato dalla sen. Liliana Segre, “la tentazione dell’indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano“.
Attraverso la mostra biografica su Primo Levi, composta da 30 tavole disegnate da Alessandro Ranghiasci e commentate da Matteo Mastragostini, ripercorreremo il racconto e le riflessioni di un testimone esemplare di uno degli avvenimenti più strazianti della storia europea. L’illustrazione della mostra sarà animata ed accompagnata da una ricca documentazione storica e da alcune bellissime testimonianza offerte, in questi anni, dalla nostra “concittadina” Liliana Segre.
La scelta del 10 maggio non è casuale perché: con la cultura si costruisce la pace.