I tre giorni di conferenza programmatica di Fratelli d’Italia al MiCo di Milano hanno avuto lo scopo di mettere le basi di un programma di governo di centrodestra da offrire ai partiti che vorranno far parte della coalizione. In poche parole, un invito a Salvini e Berlusconi: si vince e si perde tutti insieme. Tra i quattromila presenti vi era anche una delegazione molisana con in testa l’assessore Quintino Pallante I presenti e gli osservatori politici hanno capito il coraggio di questa donna che ha sfidato tutti in un momento particolare. Quanti politici avrebbero avuto il coraggio, a un anno dalle elezioni politiche, di mollare un posto sicuro, ovvero entrare nel Governo, e assicurarsi tanti voti senza impegnarsi più di tanto? Qualcuno sostiene di avere tanti nemici nell’alveo del centro destra, tra cui Salvini, ma la verità è che tra Giorgia e Matteo alla fine l’accordo si troverà. È più invisa forse a un pezzo di Forza Italia che vuole allearsi con il Pd per avere la certezza di tornare a governare. Ma Berlusconi cosa ne pensa di allearsi con i suoi tradizionali nemici? Meloni sta cercando di lanciare con grande visibilità il suo nuovo progetto di partito conservatore che mira a dare una casa a tutti gli elettori del centrodestra. Ma il tema caldo che sta rovinando le notti ai leader del centrodestra è ciò che sta accadendo in Sicilia. Tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Udc è in atto una guerra spasmodica per vedere chi si assicurerà il candidato presidente. Sarà Musumeci o Lagalla? Presto lo vedremo. Da lì dipendono le alleanze in altre regioni, compresa la Lombardia. Meloni è pronta a tutto, forte dei sondaggi che spirano dalla sua parte. Anche a correre da sola. A questo punto non rimane che un vertice chiarificatore con Berlusconi che, dall’alto della sua esperienza, cercherà di far ragionare Giorgia e Matteo, al momento un po’ distanti. Non riteniamo invece che la sfida di Meloni non è Salvini ma il Pd di Letta. La sfida del futuro è questa. Conviene farsi trovare pronti. Le azioni tra ciò che fa a livello nazionale Fdi e ciò che fa in Molise coincidono. Il partito della Meloni viaggia con il vento in poppa e tutti fanno a gara per entrare nelle simpatie di Giorgia. La passionaria da un paio di anni ha assunto una posizione mediana tra la Lega, che è il partito più di destra nel Paese, e Forza Italia, che è un partito moderato, di centro. Ma l’ascesa prorompente di Fratelli d’Italia rischia di mettere in difficoltà gli alleati. Meloni è li in mezzo. Da un pezzo non ha le posizioni estreme di Salvini ma nemmeno quelle liberiste di Berlusconi. Non so se Forza Italia e Lega creeranno una federazione. Se lo facessero rischierebbero di dare un ulteriore vantaggio a Meloni che avrebbe più voti dei due partiti messi insieme. In Molise è iniziata la corsa per aderire a Fdi. Molti cavalli di razza sono pronti a entrare nel partito. Da Venafro a Termoli sono tanti i pretendenti al trono. L’assessore Pallante sta mettendo molto impegno per presentarsi alle prossime elezioni regionali con l’abito da festa. Ma per prima cosa deve tenere a bada qualche personaggio in cerca d’autore. Anche Iorio sembra orientato a non commettere più errori di valutazione e mantiene una certa calma, come ai bei tempi. A Fdi non dispiacerebbe una riconferma di Toma alla Presidenza della Regione. In questi ultimi tempi il Governatore sta portando avanti iniziative di spessore per il Molise: dalla sanità al mondo del lavoro. È in continuo movimento e questo depone bene nei confronti di Toma che se non avesse avuto a che fare prima con la pandemia e ora con gli effetti collaterali della guerra sarebbe ben ancorato al suo scettro. Certo è meglio uno come lui, eletto dai molisani, che non quanto accaduto nell’ultimo decennio nei piani alti della politica. Chiunque crede nella democrazia come alternanza non può digerire il ripetersi di Governi tecnici prima con Dini, poi Ciampi, Monti, Conte, per finire a Draghi. In base ai sondaggi attuali il centrodestra unito, ripeto unito, sembra essere molto vicino a una ipotetica maggioranza di Governo. La sinistra è indietro perché non vengono conteggiate alcune forzucole che nel loro insieme fanno un bel po’ di voti. Ci sono gli amici di Renzi e Calenda che possono sparigliare i giochi se appoggiassero dall’esterno un Governo del centrodestra. Anche in Molise occhio alle alleanze, anche se contro natura come quella tra il Pd e 5 Stelle. E poi non dimentichiamo ciò che accadrà a Venafro dove ci sono ben 12 o 13 aspiranti candidati consiglieri. Ma a Venafro potrebbe accadere a breve anche un terremoto politico che rimetterebbe in gioco qualcuno ai danni di chi si sente già sicuro eletto.
G.D.A.