Dopo dieci giorni dal delitto una svolta nell’indagine sulla morte di Sonia Di Pinto, la 46enne di Petacciato, uccisa in Lussemburgo nel locale in cui lavorava, il Vapiano.
Sarebbe stata tradita da un collega di lavoro che avrebbe favorito l’ingresso dei malviventi nel locale per poter rubare l’incasso della serata, circa 3mila euro.
A svelare i nuovi dettagli delle indagini è stato il giornale lussemburghese Rtl: “sarebbe stata proprio una persona che lavorava nel ristorante a permettere ai due malviventi, che poi hanno aggredito la donna, di entrare nel locale. Questa persona sarebbe stata la prima ad essere stata arrestata e interrogata e solo dopo le sue rivelazioni sarebbero stati identificati e arrestati anche gli altri due malviventi coinvolti nella vicenda. Prima degli arresti inoltre sono state eseguite anche perquisizioni in Place de la Gare e a Bonnevoie, due quartieri della stessa città dove è avvenuto il delitto. Fondamentali per la ricostruzione dell’accaduto sono state le immagini delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso i due rapinatori mentre aggredivano Sonia Di Pinto”.
L’ufficio del pubblico ministero lussemburghese nel confermare i tre arresti ha anche reso noto che si tratta di giovani tra i 20 e i 30 anni.