Assume oggi un significato ancora più particolare quello della giornata del 25 Aprile. Anche a Campobasso le celebrazioni nella giornata della Liberazione.
Questa mattina alle 11 la deposizione della corona di fiori davanti il monumento ai caduti, alla presenza della maggiori autorità civili e militari per rendere omaggio a quanti con il proprio sacrificio liberarono il Paese dal governo fascista e dall’occupazione nazista del Paese, presente anche il parlamentare Antonio Federico. Come sempre a rendere omaggio accompagnato dai suoi cari: Gilberto Fazzini a cui i tedeschi assassinarono il fratello che aveva solo 18 anni, mentre lui di anni ne aveva 15, ancora oggi nei suoi occhi le immagini della guerra e delle barbarie commesse, per questo il suo appello è ai giovani: “Perché comprendano la follia della guerra soprattutto oggi che tutto il mondo ha bisogno della pace. La guerra – ha detto- non porta mai niente di buono e non esistono vincitori ma solo vinti”.
Questo invece il messaggio del sindaco Roberto Gravina: “La giornata della Liberazione che festeggiamo per la settantasettesima volta, è ancora, inconfutabilmente, il punto cardine della costruzione democratica del nostro paese. Lo è perché alla lotta e alla Resistenza, ai sacrifici di tanti, è seguito il momento di una ricostruzione nazionale non semplice ma, per quanto lunga e complicata, indirizzata verso una coesione sociale che tenesse conto della necessità di assicurare, a ogni italiano, di poter vivere in comunità, liberamente ma responsabilmente, verso se stessi e verso gli altri. Da quel momento, da quel 25 aprile di settantasette anni fa, costruire la pace è stato il presupposto per rendere davvero liberi ogni giorno gli italiani, con la consapevolezza che di questa libertà e di questa pace siamo in ogni occasione, anche in quelle appartenenti al nostro vivere quotidiano, corresponsabili. I valori democratici che il giorno del 25 aprile rappresenta hanno reso la nostra nazione un paese capace di accogliere senza tentennamenti chi dai soprusi, dalle guerre e dalle persecuzioni, cerca ancora oggi scampo. Ricordare quanto costò alla nostra nazione poter affermare la propria libertà, liberandosi dalla dittatura nazifascista e dalle tragedie umane che provocò in tutto il mondo, è necessario e giusto per assicurare che quei valori fondanti della nostra democrazia non vengano dimenticati o peggio ancora dati semplicisticamente per scontati e che, invece, vengano trasmessi, senza interruzioni e manipolazioni di sorta, di volta in volta, alle giovani generazioni”.