Non è facile in questo momento di crisi come l’attuale parlare di politica, in un clima di massima incertezza per famiglie e imprese. Il nuovo anno si è aperto sotto auspici contrari a quelli degli astrologi ingannatori di turno: pandemia in agguato perenne, la guerra in Ucraina, famiglie e imprese in difficoltà, politica in crisiin molti enti. Non vogliamo torturare il lettore con storieche già conosce ampiamente. Spostiamo il discorso suciò che accadrà da qui un anno, con le elezioni regionali. Partiamo da Venafro che sarà la “Capitale dei candidati”. Un vero e proprio esercito. Iniziamo dai venafrani che siedono in Consiglio Regionale e che proveranno in tutti i modi a rimanerci. Vincenzo Cotugno ha lanciato il guanto di sfida a suo cognato l’eurodeputato Aldo Patriciello. Quest’ultimo ha ufficializzato ai quattro venti che nella sua lista non ci sarà più posto per parenti e affini. Il suo diktat ha mandato su tutte le furie il buon Vincenzo che glielo ha mandato a dire in modo diretto e fin troppo deciso. Una cosa è certa: Cotugno si candiderà. Non sappiamo al momento in quale raggruppamento. Ma corre voce che farà parte di un listone di moderati che intende incidere nella prossima competizione elettorale. I rapporti tra i due non sono più quelli di una volta, anzi sono pessimi e le previsioni tendono al peggioramento. Di contro l’on. Patriciello punterà deciso sull’attuale sindaco di Pozzilli Stefania Passarelli che, a sua volta, è già in campagna elettorale. Passarelli è diventata il braccio destro dell’eurodeputato; lo sanno anche le pietre e l’eurodeputato farà di tutto per farla approdare sui banchi del Consiglio Regionale. Al suo fianco però dovrà indicare altri candidati, la cui scelta si è complicata a seguito della surroga che non c’è più. Chi è disposto a scendere nell’agone politico sapendo che solo il primo eletto entrerà in Consiglio regionale? Tutto qui è il dilemma che però investe tutti gli schieramenti. Vittorio Nola punta alla riconferma. Ma questa volta per il grillino sarà dura in quanto il vento è cambiato. Quattro anni fa anche le pietre votavano 5Stelle. Nola è partito con una base di mille voti raccolti nella sola città di Venafro. Un trampolino di lancio che gli consentì di approdare in Consiglio Regionale. Oggi invece l’umore è diverso. Nola farà di tutto per convincere i venafrani a rivoltarlo. È molto attivo in alcune iniziative ambientali e a livello sanitario. Ma l’impresa non sarà delle più facili. Animati da uno spirito di rivalsa ci saranno anche Antonio Tedeschi e Massimiliano Scarabeo. La scorsa volta entrarono in Consiglio Regionale come primi dei non eletti. A seguito della cessazione della surroga furono estromessi. E non la presero bene. Ma sanno bene che la strada è tutta in salita. Veniamo alle new entry. Fra gli aspiranti consiglieri c’è Enzo Bianchi, pronto a gettarsi nella mischia. Un pensierino lo aveva fatto anche quattro anni fa. Poi decise di non candidarsi. Ora viene spinto da molti amici a provare la scalata. L’ex sindaco sta sondando il terreno da diverso tempo e non è escluso che possa ufficializzare la sua candidatura quanto prima. Alcuni lo vedrebbero bene anche nella veste di futuro sindaco di Venafro, dato che il prossimo anno si voterà sia alla Regione che per il rinnovo del consiglio comunale. Staremo a vedere cosa accadrà. Da un ex sindaco all’attuale primo cittadino, Alfredo Ricci che punta anche lui a un posto al sole in Regione. Rispetto a quattro anni fa ha perso molti punti in fatto di popolarità. I cittadini di Venafro gli hanno rivolto molte critiche negli ultimi tempi. Chi lo conosce bene sostiene che è molto nervoso di fronte a situazioni di forte criticità in una cittadina che è alla ricerca di una precisa identità. Ricci non avrebbe mai immaginato di perdere alcuni pezzi della sua maggioranza. Voci molto attendibili sostengono che quanto prima accadrà qualcosa di eclatante in grado di creargli un ulteriore grattacapo politico. Negli ultimi tempi Ricci ha urtato più di qualche coscienza e di riflesso qualcosa potrebbe accadere anche in Provincia dove ha una maggioranza molto risicata. Se rimane in carica può giocarsi le sue chance, in caso contrario sarà meglio mettersi da parte. Sempre a Venafro c’è molto movimento tra la cosiddetta società civile, tra associazioni e comitati vari. Potrebbe venir fuori da un momento all’altro un nome che metta d’accordo le varie anime. Su tutti Antonio Sorbo, un nome che circola con insistenza e piace a molti. Venafro si appresta a vivere una stagione politica ad alta densità emotiva. Tanti i pretendenti al trono. Non era mai accaduto di trovarsi di fronte a tanti candidati. Alla fine, potrebbero ritrovarsi in dieci a contendersi un posto al sole. Tra gli aspiranti candidati troviamo solo politici di lungo corso. Chissà che alla fine non spunti anche qualche giovanotto di belle speranze. Sarebbe un sacco bello per dirla alla moda.
G.D.A.