La notizia delle scorse settimane data dall’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, di aver scelto Termoli per la produzione di batterie per auto elettriche, rappresenta una svolta fondamentale per lo stabilimento termolese di Contrada Rivolta del Re. Le sigle sindacali se pur soddisfatte restano al momento abbastanza caute, soprattutto perchè la conversione della produzione da motori e cambi a quella di batterie dovrà in primis tutelare il diritto dei lavoratori. L’investimento fatto su Termoli è notevole ovvero 2 miliardi e trecento milioni di euro, di cui 390 milioni di Euro come contributo dello Stato. In merito è intervenuto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che ha spiegato il traguardo che Stellantis si pone entro il 2030. Ci sarà ha detto una riduzione delle emissioni di carbonio, e si punterà alla vendita in Europa del 100% dei veicoli elettrici, sul mercato del Nord America ha detto invece Gianluca Ficco segretario nazionale UILM settore auto, punteremo entro il 2030 a vendere almeno il 50% di veicoli elettrici. Il gruppo Stellantis entro fine anno inoltre dovrà anche ragionare sul rinnovo del contratto di lavoro basilare per la riconversione dello stabilimento molisano. Infine i due rappresentanti della sigla sindacale si auspicano che il Governo Nazionale possa istituire una Agenzia degli approvvigionamenti per evitare così il rischio di mancanza di materia prima.